“Nessun contatto formale o informale con Oi” sull’ipotesi di integrazione tra gli operatori mobili brasiliano Tim Partecipacoes e Oi. Ad annunciarlo, smentendo così le notizie che erano circolate ieri su una trattativa avviata per verificare i margini di un eventuale merger, è in un nota un portavoce di Telecom Italia.
A lanciare per prima la notizia dei colloqui avviati era stata l’agenzia Reuters, secondo cui i primi contatti si erano concentrati sui temi di corporate governance. A guidare i colloqui, secondo le indiscrezioni di due fonti a conoscenza dei fatti, sarebbero stati il Cda di Telecom Italia e il ceo di Oi Bayard Gontijo, focalizzando l’attenzione anche sui possibili cambiamenti regolatori nel settore delle telecomunicazioni brasiliane che potrebbero favorire un’alleanza. Queste trattative preliminari, secondo i rumor, avrebbero potuto fissare le basi per una proposta definitiva di fusione, anche se non è stato ancora discusso l’eventuale valore dell’operazione.
Altre due fonti avevano detto che l’adviser di Oi in questo processo, BTG Pactual SA, potrebbe presentare una proposta di fusione a entrambi i gruppi telefonici prima della fine di gennaio. Il piano prevederebbe la partecipazione del miliardario Mikhail Fridman che tramite LetterOne Holdings procederebbe con una iniezione di cassa da 4 miliardi di dollari in Oi, che è l’operatore telefonico più indebitato del Brasile. Se da una parte Oi e BTG vogliono che LetterOne diventi azionista della nuova società fusa, dall’altra Telecom Italia non considera necessario il coinvolgimento della società di investimento nell’operazione, sostiene una delle fonti.