Orange vuole “diventare a medio termine uno dei campioni europei delle telecomunicazioni e prendere parte al consolidamento, che può passare anche da Telecom Italia“. A citare il gruppo italiano rispetto al fermento in atto nel mercato europeo delle telco è il ceo di Orange, Stéphane Richard. Il manager ha risposto così a una domanda rivoltagli durante una conferenza stampa organizzata a Parigi. Richard ha però anche aggiunto di “non discutere né con Vincent Bolloré, né con Xavier Niel” riguardo possibili operazioni che riguardano Telecom Italia.
La precisazione sui possibili contatti con i due imprenditori scaturisce dal fatto che Vivendi, di cui Bolloré è presidente e primo azionista, è ormai il principale socio di Telecom con il 20,1%, mentre Niel, patron dell’operatore mobile francese Free, a titolo personale ha una partecipazione potenziale del 15,1% in Telecom tramite derivati e posizioni lunghe.
Naturalmente il ceo dell’ex France Télécom ha affrontato anche la questione della possibile fusione con Bouygues Télécom, parlando di un’operazione che “creerà valore per la compagnia e salverà i posti di lavoro delle due società, ma non dovrà essere troppo rischiosa”.
Richard ha inoltre sottolineato che per la conclusione dell’accordo saranno necessarie alcune condizioni. “Non voglio impegnare Orange in un’operazione troppo rischiosa”, ha spiegato ai giornalisti, evidenziando soprattutto la complessità dell’accordo, che avrà comunque bisogno del via libera delle autorità garanti del mercato e della concorrenza francesi.
La buona conclusione dell’affare, secondo il manager ha “il 50% di possibilità” di riuscita e “presuppone che i regolatori di settore e le authority guardino questi temi con uno sguardo rinnovato e prendano anche in considerazione la questione degli investimenti nelle reti, che mi sembra assolutamente cruciale”.
La ex France Télécom sembra però avere più fiducia di quando le due compagnie provarono lo scorso anno a intavolare senza successo una trattativa. Il manager ha infatti parlato di “fase approfondita” dei negoziati e di una maggiore motivazione da parte del gruppo industriale, che stavolta potrebbe cedere la propria divisione telco: “Martin Bouygues ha avviato i negoziati e questo indica che la dinamica è diversa”.
“Il processo di consolidamento del settore sta avvenendo in alcune parti d’Europa – ha aggiunto Richard – La Francia è piena parte di questo trend”. In effetti, la conclusione dell’accordo tra Orange e Bouygues Télécom porterebbe ad una riduzione degli operatori mobile da 4 a 3 e darebbe vita ad un nuovo gigante con una quota di mercato delle telecomunicazioni fisse e mobile in Francia pari al 50%.
Il manager ha anche escluso che nell’operazione, di cui Orange ha ufficialmente ammesso l’avvio delle trattative lo scorso 5 gennaio, possa rientrare il canale televisivo Tf1 anch’esso di proprietà del gruppo industriale Bouygues.
Intanto Orange, che sta puntando anche sull’online banking per diversificare il proprio business e consolidare la propria posizione in Europa, ha firmato un “accordo definitivo” per acquisire il 100% della Cellcom, secondo operatore di telefonia mobile in Liberia. In un comunicato, l’operatore francese ha spiegato che l’operazione consentirà “di rafforzare la posizione in Africa, fattore che costituisce una priorità strategica per il gruppo”.