Le imprese sono sempre meno preoccupate di catastrofi naturali o incendi, e sempre più in apprensione per il timore di finire al centro di un attacco informatico, o di soccombere di fronte a una concorrenza sempre più agguerrita. Me se si considera la prospettiva dei prossimi 10 anni, i rischi informatici sono indicati come la principale minaccia che le aziende dovranno affrontare.
E’ la fotografia di come stia cambiando la percezione del rischio nelle imprese, scattata dall’Allianz Risk Barometer 2016, il 5° sondaggio annuale sui rischi aziendali pubblicato da Allianz Global Corporate & Specialty. L’indagine è stata realizzata intervistando oltre 800 risk manager ed esperti nel campo assicurativo di più di 40 Paesi.
In cima alle preoccupazioni delle imprese rimane, in ogni caso, per il quarto anno consecutivo, l’interruzione delle attività e della supply chain, indicato in cima alla lista dal 38% degli intervistati. La differenza rispetto al passato si scopre quando si vanno a indagare le cause che potrebbero provocare l’interruzione della produzione: se in passato il motivo era da ricercarsi soprattutto nei guasti meccanici, o più in generale nelle evenienze che rientrano nella categoria dei “danni materiali”, oggi più che mai le cause si stanno spostando nel campo degli attacchi informatici, dei guasti tecnici o dell’instabilità geopolitica, i cosiddetti “danni immateriali”.
Per la prima volta fra i primi tre rischi aziendali rientrano in seconda posizione “l’evoluzione del mercato” (34%) e in terza gli “Incidenti informatici” (28%).
“Il panorama dei rischi per le aziende sta mutando poiché molti settori industriali stanno vivendo una trasformazione importante – afferma Chris Fischer Hirs, Ad di Allianz Global Corporate & Specialty – Le nuove tecnologie, l’aumento della digitalizzazione e l’Internet delle cose stanno modificando il comportamento degli imprenditori e influenzando l’operatività industriale e i modelli di business. Tutto questo apre per le imprese moltissime opportunità, ma vi è la necessità di una risposta ad ampio raggio”.