L'Australia dice addio al rame. Telstra, il maggiore operatore
del Paese, trasferirà milioni di utenti alla rete nazionale a
banda larga superveloce Nbn (National Broadband Network) – così
come previsto dal programma del governo laburista – e chiuderà la
vecchia rete di rame e cavi in cambio di un contributo statale pari
a oltre 7,5 miliardi di euro. Dopo un anno di difficili negoziati,
i vertici di Telstra hanno firmato con il governo un accordo per
realizzare il nuovo network da 100 megabit al secondo (costo pari a
30 miliardi di euro) che dovrà raggiungere anche le località più
remote del Paese.
A posare la fibra sarà la NbnCo, società creata nel 2009 dal
governo e partecipata dal ministero delle Comunicazioni e da quello
delle Finanze, che verserà un contributo a Telstra per utilizzare
le sue condutture, canali e centraline con l'obiettivo di
accompagnare la migrazione di tutte le utenze di Telstra alla nuova
rete in fibra. ll governo australiano ha inoltre annunciato che
"a breve la NbnCo sarà in grado di offrire anche i primi
servizi mobili su piattaforma Long Term Evolution (Lte), grazie ad
un maggiore impegno nell’ottimizzazione dell'uso dello
spettro di frequenza nelle trasmissioni wireless".
"Questo è un momento storico in cui industria e governo
uniscono le forze per rivoluzionare il settore delle Tlc
austrialiane", ha commentato il premier Kevin Rudd, al monento
della firma dell'intesa con Telstra.