LA RISOLUZIONE

Il Parlamento Ue: “Eliminare il geo-blocking per spingere l’e-commerce”

L’innovazione digitale al centro della risoluzione approvata degli eurodeputati. L’appello alla Commissione Ue: servono più garanzie per gli acquisti online e una revisione della direttiva sull’ePrivacy

Pubblicato il 19 Gen 2016

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Eliminare il geo-blocking, sostenere l’e-commerce e l’innovazione digitale. Sono questi i tre obiettivi della risoluzione approvata martedì dal Parlamento Europeo. In sostanza, i deputati sono convinti che l’Europa debba saper cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, come i Big Data, il cloud computing e l’Internet of Things, e si doti di una politica favorevole all’innovazione per le piattaforme online.

Il Parlamento non vuole insomma che sulle 16 iniziative relative al mercato unico digitale, annunciate dalla Commissione europea lo scorso maggio e in arrivo entro fine anno, si vada per le lunghe.

Le raccomandazioni del Parlamento per sostenere il mercato unico digitale, approvate con 551 voti favorevoli, 88 contrari e 39 astensioni, chiedono alla Commissione proposte concrete su alcuni temi specifici. A partire dalla fine delle pratiche di geo-blocking non giustificate, con l’obiettivo di migliorare l’accesso ai beni e servizi e con la speranza che la proposta sulla portabilità transfrontaliera del contenuto online dei servizi costituisca il primo passo in questa direzione.

C’è poi la necessità di assicurare una protezione equivalente a prescindere se il contenuto digitale è acquistato online o offline e di trovare soluzioni innovative per la consegna transfrontaliera dei pacchi, con servizi migliori a costi limitati. Bruxelles chiede anche la rimozione delle barriere che impediscono oggi a Pmi, startup e scaleup di cogliere le opportunità offerte da settori in ascesa (Big Data, cloud, loT e altre) e una spinta decisa verso l’utilizzo delle piattaforme online. Non poteva mancare una raccomandazione inerente alla privacy, tema caldo nell’Ue dopo l’approvazione dei primi regolamenti unici, rispetto alla quale si chiede di rivedere la direttiva sull’ePrivacy.

“Abbiamo assicurato che questa risoluzione sulla digitalizzazione dell’economia, della società e delle pubbliche amministrazioni dell’UE preveda interventi legislativi e non legislativi per creare benefici ai consumatori e preservare le economie sociali di mercato competitive dell’Europa”, spiega la correlatrice per la commissione mercato interno, Evelyne Gebhardt (S&D, DE) cui fa eco Kaja Kallas (ALDE, ET), anche lei correlatrice ma per la commissione industria: “L’Europa ha già mancato due ondate d’innovazione. La prima sui social network e poi quella sulla sharing economy – sottolinea la deputata-. Se non vogliamo perdere la prossima, dobbiamo rivolgerci all’internet delle cose, ai “big data” e alla comunicazione macchina a macchina. Questi possono trasformare radicalmente la nostra economia e la nostra legislazione ha bisogno di adeguarsi”.

I deputati europei hanno anche espresso la loro preoccupazione circa i differenti approcci nazionali intrapresi sino a oggi dagli Stati membri per regolare Internet e la sharing economy. Si chiede una maggiore attenzione e norme più adeguate per l’utilizzo da parte dei consumatori a servizi online come quelli di Uber, eBay e Airbnb.

Altre tematiche affrontate nella risoluzione includono il copyright, le telecomunicazioni, le norme sull’IVA, i media, le competenze informatiche, l’e-government e i diritti dei lavoratori.

Le proposte contenute nella risoluzione approvata oggi contribuiranno alla preparazione delle 16 iniziative della Commissione, come anticipato nella sua comunicazione “A Digital Single Market Strategy for Europe”. Il Parlamento sarà legislatore assieme al Consiglio dei Ministri Ue sulle proposte legislative per sostenere il mercato unico digitale.

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