Positiva secondo il presidente di Anitec (l’associazione confindustriale dell’Ict e dell’elettronica di consumo), Cristiano Radaelli, la risoluzione approvata dal Parlamento Europeo il 19 gennaio sul tema del Digital Single Market. “Siamo certi che questa risoluzione darà un nuovo impulso alla crescita delle aziende e delle Pmi europee”, dichiara Radaelli. Auspicabile, inoltre, il raggiungimento di un accordo fra Stati Uniti ed Unione Europea sul Safe Harbor, facendo eco a quanto espresso dalle associazioni Digital Europe e Business Europe, dall’Information Technology Industry Council e dall’American Chamber of Commerce in una lettera inviata ad Obama, a Juncker e a Tusk . “Dopo il pronunciamento dello scorso ottobre della Corte di Giustizia europea che ha dichiarato invalidi gli attuali accordi sul Safe Harbor – dichiara Radaelli – è fondamentale raggiungere un nuovo patto transatlantico entro la scadenza prevista del 31 gennaio. L’incertezza si sta traducendo in un danno economico rilevante”.
L’Aula di Strasburgo ha approvato ieri a larga maggioranza una risoluzione non legislativa sul Mercato unico digitale che punta a migliorare l’accesso dei consumatori ai beni e servizi di internet. Secondo uno studio comunitario, l’apertura del mercato digitale europeo potrebbe portare a un beneficio di 415 miliardi di euro l’anno e la creazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro.
Tra i punti principali rimuovere le barriere per le piccole imprese e fine del geo-blocking dell’accesso online dei consumatori ai servizi fatto sulla base dei loro indirizzi IP, indirizzi postali e del Paese che ha rilasciato la carta di credito. I deputati vogliono che l’Europa “sappia cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, quali i Big Data, il cloud computing, l’Internet delle cose o la stampa 3D”, e si doti di una politica favorevole all’innovazione per le piattaforme online.
Il Parlamento preme anche perché le 16 iniziative sul mercato unico digitale, annunciate dalla Commissione europea lo scorso maggio per sostenere l’economia digitale e l’innovazione, siano essere discusse senza ritardo.