CIOnet è il primo social network internazionale interamente
dedicato ai Cio e/o responsabili dei sistemi informativi di medie
(poche) e grandi aziende. Da oggi questo network è attivo anche in
Italia, dove sbarca con il supporto di NextValue, società
indipendente di ricerche e consulenza manageriale specializzata nel
mercato It. Attualmente la community, come ama anche definirsi,
riunisce 1465 membri, ma alla conta mancano ancora i Cio di
Francia, dove è appena sbarcata e di Germania, il prossimo Paese a
essere coinvolto. In Italia sono 50 i Cio che hanno dato, in poco
tempo e in modo spontaneo, la loro adesione al network. Tra questi
Enzo Bertolini, Cio del gruppo Ferrero, che è stato nominato
Presidente di CIOnet Italia.
“Siamo e saremo chiamati sempre più – dice Bertolini – a
operare in contesti internazionali di crescita e sviluppo, dove il
confronto di valori, conoscenze ed esperienze diviene fondamentale
strumento per la comprensione del contesto sul quale sviluppare
strategie di successo. Quale migliore palestra – per noi
specialisti dei sistemi informativi – di una rete di pari come
CIOnet, all’interno della quale scambiare esperienze e crescere
sulla base di una ‘intelligenza’ plurale e
internazionale?”.
CIOnet è nato dall’idea di Hendrik Deckers che ha motivato
questa iniziativa come opportunità per i Cio di ottenere quattro
importanti obiettivi: costruire relazioni, condividere conoscenze,
scambiare idee, fare amicizie. Attualmente i visitatori unici del
sito sono 500mila la settimana, con una media di 10 minuti per
connessione. “Si tratta – osserva Deckers – di una esperienza
unica nel suo genere, una sorta di ‘Facebook versione
business’. Il motto che animerà questa community lo riassumo in
questo parole: ‘The more I share, the more I receive”.
Alfredo Gatti è il managing director di CIONet Italia. Nel suo
intervento di presentazione alla stampa ha soprattutto insistito su
due punti chiave che sono poi gli elementi di differenziazione da
altre iniziative, soprattutto in ambito associativo: l’utilizzo
delle tecnologie 2.0 come regola di funzionamento del nuovo network
e la non contaminazione con i fornitori delle soluzioni
tecnologiche, i cosiddetti business partner, che però saranno i
finanziatori del network. Il loro vantaggio sarà quello di
accedere a un consesso di specialisti di progetti e quindi
acquisire informazioni di prima mano e molto sensibili per il
business. “Chi cercherà di fare il furbo – fa sapere Gatti –
sarà pregato di uscire del network”. Per accedere a CIONet
bisogna disporre di un budget It di almeno 2 milioni di euro e
avere una struttura IT di almeno 20 persone. Non si pagano quote.
Il finanziamento è assicurato dai business partner come
Alcatel-Lucent, Bt, Ibm e Microsot, già partner a livello
internazionale. In Italia i Cio con detti requisiti sono stimati in
2300. Un migliaio di questi dovrebbero aderire al nuovo network
entro il 2011 secondo i promotori di CIOnet.