IL CASO

Canone Rai in bolletta, la “vendetta” de La7

Trasmissioni “seriali” dedicate a paventate problematiche. E nell’ultima puntata di diMartedì “svelato” addirittura come evadere il balzello

Pubblicato il 21 Gen 2016

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È una battaglia senza esclusione di colpi quella che La7 di Urbano Cairo ha deciso di portare avanti contro il “nuovo” canone Rai. Che Urbano Cairo non abbia “apprezzato” le scelte del governo è cosa risaputa. L’editore tv considera l’operazione “ingiusta e a limite della concorrenza sleale”: gli introiti aggiuntivi di cui beneficerebbe la tv pubblica a seguito dell’addebito del canone sulla bolletta elettrica degli italiani e quindi del recupero dell’evasione fiscale (la forchetta è stimata fra i 1800 ed i 2000 milioni dagli attuali 1635 incassati) secondo Cairo “danneggerebbero gli altri editori”. E dunque la Rai “dovrebbe rinunciare a una fetta dei suoi spot” se si vuole competere ad armi pari.

Ma il governo va avanti per la sua strada. E allora à la guerre comme à la guerre. E così le trasmissioni di La7, in particolare quelle di approfondimento serale come La Gabbia di Gianluigi Paragone e diMartedì di Giovanni Floris, diventano l’occasione per fare le pulci al nuovo canone. Addirittura sembra che il palinsesto sia stato organizzato per puntate a tema: si va dalle “casistiche anomale” alla questione del call center a pagamento, passando per una serie di paventati rischi, dal distacco della corrente elettrica per chi non paga il canone alle multe comminate a quei cittadini che non dovrebbero pagare il balzello, passando per i “doppi canoni” per studenti e colf e chi più ne ha più ne metta. Insomma stando alle trasmissioni della 7 siamo alle porte dell’Apocalisse.

Ma il caos non basta. Bisogna infierire sull’avversario e imprimergli il colpo finale. E qual miglior boccone avvelenato se non quello di fornire informazioni su come evadere il canone? Bisogna farlo con eleganza certo, ma come? Sarà stato un caso ma nell’ultima puntata di diMartedì, Emmanuella Bertucci di Aduc, fra gli ospiti in trasmissione, ha fatto notare che l’autocertificazione prevista dalla legge (da inviare all’Agenzia delle Entrate) che consentirà ai cittadini in mancato possesso del televisore di fare richiesta di esenzione del canone, conterrebbe di fatto al suo interno la soluzione a ogni male. “Autocertifico che io in questo momento non ho la tv, ma magari domani la compro”, ha detto Bertucci. A buon intenditor poche parole. Alla prossima puntata.

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