Stanze tecnologiche dislocate in tutta Italia e il supporto delle telemedicina per la “cura del dolore” a distanza. La Giovanni Leonardis Welfare, società nata in Abruzzo circa 9 mesi fa, si appresta a dar vita alla prima rete nazionale di strutture dedicate all’algologia, ossia all’approccio scientifico e terapeutico nel trattamento del dolore cronico. L’idea è di Alberto Leonardis che, dopo un passato professionale in aziende di telecomunicazioni e informatica, ha deciso di mettere in piedi una vera e propria impresa sociale dedicata a questa pratica medica. Anche per onorare la memoria del padre Giovanni, precursore della terapia antalgica recentemente scomparso.
Un progetto sorto nella mente dell’imprenditore dopo aver aperto, nel maggio dello scorso anno, la prima Scuola europea di alta formazione per la cura del dolore a Sulmona. Non a caso, proprio nell’istituto abruzzese la Giovanni Leonardis Welfare andrà a pescare i medici e il personale operativo che lavorerà nelle stanze hi-tech. Quest’ultime saranno create in ambulatori e strutture ospedaliere già esistenti e saranno dotate di macchinari all’avanguardia. Tutti i centri saranno inoltre connessi tra loro tramite un “cervellone” operativo che sorgerà in Abruzzo, aperto 24 ore su 24 e in grado di fornire assistenza a distanza. Le nuove frontiere dell’e-health saranno insomma messe al servizio di una pratica medica che viene spesso erroneamente accomunata solamente ai tumori. In realtà, quando si parla di cura del dolore si fa riferimento ad una terapia che può svolgere funzione di supporto e sollievo per molte altre patologie: dalle emicranie alle artrosi, passando per le nevralgie e malattie dovute all’invecchiamento.
Problemi che fanno sorgere in oltre 13 milioni di italiani sofferenze legate al dolore cronico. Proprio per questo motivo il progetto nasconde anche un secondo fine, legato alla raccolta dei dati clinici raccolti mediante un sistema It avanzato. Le informazioni contenute nelle cartelle cliniche e quelle ottenute con il controllo e il monitoraggio a distanza, effettuato anche tramite dispositivi elettromedicali, potranno costituire un patrimonio di assoluto valore per lo sviluppo della ricerca scientifica.
Ora però l’obiettivo primario è creare la rete vera e propria di stanza tecnologiche. Gli accordi con ambulatori e strutture mediche chiusi finora sono oltre 25, ma l’intento della Giovanni Leonardis Welfare è l’apertura di 115 stanze nel corso di quest’anno. Anche per colmare il ritardo dell’Italia che, nonostante oggi conti in Europa il maggior numero di malati di dolore cronico dopo Norvegia e Belgio, non ha strutture pubbliche in grado di riuscire a fornire tempi rapidi.
“Il nostro network di stanze del dolore seguirà una logica simile a quella del franchising – spiega Alberto Leonardis -. Vogliamo rispondere ad una domanda in crescita che il settore pubblico non riesce a fronteggiare con tempismo: per una prima visita di risposta ad un dolore cronico possono essere necessari dai 2 mesi al Nord fino a 1 anno nel Sud”.
Sul progetto imprenditoriale saranno investiti circa 10 milioni di euro in 3 anni. Risorse che non arriveranno solamente da Alberto Leonardis, ma anche dalla I-Tel. La società italiana specializzata in applicazioni multicanale, dopo essersi avvicinata al progetto per la fornitura dell’assistenza domiciliare e delle soluzioni digitali, ha infatti deciso di impegnarsi direttamente nella nuova società, entrando nel capitale con una quota del 20%.
“Metteremo a disposizione la nostra esperienza nell’e-healt. Crediamo che sia un progetto con un alto potenziale imprenditoriale e per questo abbiamo deciso di investirci – spiega Domenico Mezzapesa, amministratore delegato della I-Tel -. Il nostro intento è arricchire l’attività di telemedicina e quindi di monitoraggio dei pazienti affetti da dolore cronico codificando le informazioni e organizzarle in modo efficiente per permetterne anche uno studio di carattere scientifico”.
I sistemi informatici a disposizione delle stanze hi-tech saranno inoltre in grado di seguire i pazienti e i loro protocolli clinici inviando dei warning ai medici in caso di problemi improvvisi o degli avvisi per ricordare al malato di assumere i farmaci. Il contatto con il personale delle strutture sanitarie sarà costantemente garantito dalla possibilità di comunicare da remoto con il medico tramite telefono, chat, videochiamata o app. Un insieme di soluzioni pensate per curare il dolore a distanza sfruttando la tecnologia e fornendo in tempo reale risposte concrete a problemi quotidiani.