COPYRIGHT

Giornali a pagamento “piratati”: sequestrate 10 edicole online

Cinque persone denunciate dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione “Fenice”, coordinata dalla Procura di Roma. Maurizio Costa (Fieg): “Segnale di attenzione e impegno nei confronti dell’editoria e della protezione del diritto d’autore”

Pubblicato il 28 Gen 2016

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Cinque arresti, 10 siti web illegali sequestrati, cinque oscurati. Sono i numeri dell’operazione “Fenice”, condotta dal nucleo speciale per la radiodiffusione e l’editoria della Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Roma. La magistratura ha disposto perquisizioni e sequestro di materiale informatico a carico dei cinque, tutti italiani, residenti nelle province di Napoli, Carbonia-Iglesias, Brescia, Roma, Frosinone e Torino.

L’operazione da parte delle “innumerevoli indagini” che le fiamme gialle hanno in corso “per individuare i responsabili della pubblicazione di quotidiani e periodici, nazionali e internazionali – spiega la Gdf – disponibili gratuitamente ed integralmente agli utenti del web attraverso piattaforme illegali che non versano i compensi spettanti ai titolari. Si è
messo a segno un nuovo colpo contro questa forma di pirateria digitale”.

Risalire ai siti e alle persone denunciate è stato possibile attraverso un innovativo metodo di tracciatura delle copie digitali messo a punto dai principali gruppi editoriali nazionali, che i contenuti editoriali diffusi illegalmente erano stati “acquisiti originariamente attraverso regolari abbonamenti ai canali di diffusione digitale delle testate”.
“Esprimo profondo apprezzamento per l’ulteriore segnale di attenzione al settore dell’editoria e di impegno concreto nella difficile attività di protezione del diritto d’autore”, commenta Maurizio Costa, presidente della Fieg. La federazione italiana editori di giornali ricorda inoltre che “Questa iniziativa segue un’altra analoga dell’aprile scorso, che portò al sequestro e oscuramento di 19 siti/edicola che si appropriavano della copia digitale del giornale non ancora mandato in stampa per caricarla su siti illegali”.

“Tutti i fenomeni di pirateria, riproducendo senza alcun riconoscimento economico un’informazione sulla quale gli editori investono invece ingenti risorse – conclude Costa – condizionano in maniera significativa i modelli di business delle imprese editrici. Per tutelare il prodotto informativo realizzato dalle nostre imprese è necessaria una strategia complessiva di difesa del diritto d’autore che si basi su azioni efficaci di contrasto all’illegalità e sulle opportune modifiche normative”.

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