Infratel farà partire a breve i bandi per la realizzazione della banda ultralarga nelle zone a fallimento di mercato. Ad annunciare l’iniziativa della società in house del ministero dello Sviluppo eocnomico è Antonello Giacomelli, sottosegretario alle Comunicazioni, in un’intervista all’AdnKronos in cui ha parlato anche di un eventuale polo delle torri di trasmissione, a cui il Governo non si opporrebbe se il controllo rimanesse in mano pubblica.
“Partiremo i primi giorni di febbraio in otto regioni utilizzando ancora risorse della vecchia programmazione – ha detto Giacomelli a proposito del piano banda ultralarga, precisando che i Comuni interessati saranno circa 700 – ma con modalità che riguardano già l’impostazione del piano. Contiamo entro la fine di febbraio o i primi di marzo di avere l’ok della Commissione europea in modo da partire compiutamente con gli interventi in tutti i 7mila 300 comuni previsti”. Giacomelli valuta come “molto costruttivo e positivo” l’atteggiamento di Bruxelles, cui il piano è stato pre-notificato.
“C’erano tre possibilità – spiega Giacomelli riferendosi agli interventi nelle zone a fallimento di mercato – un modello a contributo a fondo perduto, e quindi agli operatori privati, che non era consigliabile; una partnership pubblico-privato, ma il rischio per un progetto così innovativo era che avrebbe richiesto molti mesi per essere definito, oppure l’intervento diretto che era il modello più semplice e lineare. Francamente quello più adatto a zone dove il mercato ha dichiarato di non avere interesse”.
Negli auspici del Governo, inoltre, c’è la collaborazione Infratel–Enel: “Credo non perda valore l’intenzione di cui abbiamo appreso di Enel di collaborare per la realizzazione del piano nazionale per la banda ultralarga”, spiega Giacomelli.
“Infratel ricercherà ogni collaborazione con gli infrastrutturatori, quindi anche con Enel ma anche con molte altre società, le municipalizzate per esempio, per abbattere i costi da un lato e per alzare gli obiettivi dall’altro – prosegue Giacomelli – Una collaborazione con Enel consente di arrivare con la fibra alla casa o all’edificio in una misura molto superiore di quella che ci saremmo aspettati. Tale collaborazione conferirebbe valore al piano e il governo auspica questa collaborazione”.
“Enel è una società che ha vertici e modalità per le decisioni che riguardano la strategia dell’impresa – conclude Giacomelli – però troverei illogico che interventi che riguardano gli interesse generali e sono così importanti per il paese non trovassero il modo di sviluppare una sinergia che consente risparmio di risorse e innalzamento di obiettivi a beneficio del paese”.