Sono la Corea del Sud e Israele i campioni mondiali degli investimenti in ricerca e sviluppo, rivelano i nuovi dati pubblicati dall’Ocse. Questi due Paesi investono più di qualunque altro quando si misura l’entità della spesa in R&D in rapporto al Pil; le altre economie avanzate hanno budget pubblici per la ricerca più ristretti. Tra i Paesi emergenti compie passi da gigante la Cina, che ormai supera l’Europa: per la prima volta, nel 2014 la Tigre asiatica ha speso in termini assoluti in R&D più dell’Ue dei 28.
I dati sulla spesa pubblica interna lorda per ricerca e sviluppo (Gerd) relativi al 2014 per 41 economie mondiali – membri dell’Ocse più Argentina, Cina, Taipei, Romania, Russia, Singapore e Sud Africa – mostrano che la Corea ha speso il 4,29% del suo Pil in R&D nel 2014, seguita da Israele col 4,11% e dal Giappone col 3,58%. La Cina ha investito il 2,05% del suo Pil in R&D, superando l’obiettivo del 2% stabilito nel suo documento di pianificazione economica 2006-2010. L’Ue28 si ferma a un livello medio dell’1,94%, ben lontano dall’obiettivo fissato dall’unione che indica di arrivare a spendere il 3% del Pil in R&D entro il 2020.
I Paesi Ocse hanno speso in media il 2,37% del Pil in R&D nel 2014, come nel 2013. La spesa annuale nell’area Ocse è salita del 2,1% in termini reali nel 2014, in calo rispetto al 2,8% del 2013; la maggior parte della crescita viene dalla ricerca finanziata dalle imprese (+2,8%), mentre la spesa degli enti pubblici in R&D è cresciuta solo dell’1% e la ricerca negli istituti scolastici superiori è calata dello 0,2%. I dati più recenti disponibili per gli Stati Uniti indicano una spesa in R&D nel 2013 pari al 2,74% del Pil. Come volume di investimenti (al cambio attuale), la spesa della Cina in R&D nel 2014 è stata equivalente all’80% di quanto speso dagli Usa nel 2013 e al 102% del totale Ue.
Quanto ai trend per il 2015, dati preliminari per 19 economie Ocse mostrano che i budget governativi destinati all’R&D si stanno restringendo dopo una fase di stabilizzazione nel 2014. I dati non includono il costo (fuori budget) degli incentivi fiscali per la ricerca delle imprese, laddove sono previsti, e che invece sono in aumento in molti Paesi anche se non sempre sufficienti a bilanciare i tagli sui budget pubblici.
Di questi 19 Paesi, due terzi hanno ridotto i loro budget pubblici per l‘R&D in termini reali. Per il 2015, la spesa dell’Ue15 per l’R&D come proporzione del Pil è del 2,1%, quella dell’Ue28 dell’1,9%, da mettere a confronto con Corea 4,3%, Israele 4,1%, Giappone 3,6%, Usa 2,7%, Cina 2%. La media Ocse è del 2,4%. In Ue i livelli dei singoli Paesi possono essere molto diversi: l’Italia è all’1,3% del Pil, la Germania al 2,8%, la Finlandia al 3,2%, la Grecia allo 0,8%.