Il principale dilemma di una testata che adotta la logica del paywall ha a che fare con la possibilità di perdere un numero significativo di lettori. Chi accedeva gratuitamente ai servizi tramite social network o usando gli aggregatori di notizie offerti dagli OTT viene automaticamente estromesso dall’offerta editoriale a pagamento. Una prospettiva che potrebbe cambiare se i progetti in corso a Cupertino prenderanno corpo.
Apple infatti sta infatti sviluppando nuove funzionalità per la sua applicazione News, che a settembre 2015 ha sostituito NewsStand in nome di un accordo stipulato con cento publisher internazionali. Pur essendo per il momento disponibile solo in Usa, Gran Bretagna e Australia, News raggiunge già un lettorato di circa 40 milioni di individui e la nuova opzione sembra fatta apposta per andare incontro a testate che, come il Wall Street Journal e il New York Times, hanno da tempo reso la propria offerta on line disponibile a pagamento e desiderano mantenere un rapporto disintermediato anche con i lettori che accedono da piattaforme terze.
La nuova funzione di News risponderebbe a questa esigenze, generando per Apple non solo un ritorno in termini di revenue, ma anche un discreto vantaggio competitivo nei confronti delle soluzioni concorrenti: da Instant Articles di Facebook al recentissimo News Pro di Microsoft passando per l’edicola virtuale di Google e Flipboard, infatti, la maggior parte degli OTT e delle tech company punta ancora sul modello basato sull’advertising, la cui longevità è sempre più messa in discussione dalla rapida diffusione delle app di adblock.