“Abbiamo lavorato ad una buona intesa che salvaguarda le regioni del Sud e conferma il principio, stabilito dalle norme che regolano il Fondo Sviluppo e Coesione che ripartisce le risorse secondo la percentuale 80/20 a favore delle Regioni del Mezzogiorno”. Lo dice a CorCom l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Loredana Capone a seguito dell’incontro odierno della Commissione Agenda Digitale. Incontro fondamentale in vista dell’appuntamento di domani della Conferenza Stato-Regioni che all’ordine del giorno, al punto 6, prevede “l’accordo quadro tra il Ministero dello sviluppo economico, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano per lo sviluppo della banda ultra larga sul territorio nazionale verso gli obiettivi EU 2020”, in attuazione della delibera Cipe di agosto che ha stanziato i primi 2,2 miliardi di euro.
“Attendiamo domani auspicando la conferma dell’intesa in Conferenza Stato-Regioni”, dice ancora l’assessore al nostro sito. La firma dell’intesa era in programma una settimana fa ma è stata proprio la Puglia, insieme a Campania e Valle D’Aosta a far “saltare” l’accordo last minute rivendicando il diritto di accesso a risorse, quelle del Fondo Sviluppo e Coesione, considerate necessarie per il completamento dei piani regionali ultrabroadband. Stando ai conti della Regione il “danno” per la Puglia varrebbe 639 milioni, pari alle risorse necessarie per il completamento del Piano. Ammontare che però non certo corrisponde alla quota a cui avrebbe diritto la Regione, visto che la ripartizione dei fondi in percentuale 80/20 riguarda tutte le regioni del sud e che in ballo ci sono 1,56 miliardi a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione, meno dei 2,2 miliardi deliberati dal Cipe ad agosto scorso prima dell’esito della consultazione di Infratel dalla quale è risultato un impegno maggiore di investimento da parte di Telecom Italia e di conseguenza una rimodulazione al ribasso delle risorse necessarie sulla base della roadmap anno su anno.
Flora Beneduce, consigliere regionale della Campania e componente della commissione che si occupa di Energia, Ambiente e Protezione civile ha però auspicato una trattaiva al “rialzo” per la Regione: “Mi chiedo come si voglia pensare di ridurre il divario digitale se alla Campania si riservano solo le briciole. M auguro che in sede di Conferenza Stato-Ragioni il presidente De Luca possa chiedere e ottenere che la Campania, terza regione italiana per popolazione, la prima per densita’ abitativa e per la piu’ alta percentuale di giovani, rimanga al passo non solo con l’Italia, ma con l’Europa sul fronte della ultrabroadband”.
Nonostante il braccio di ferro la quadra però ormai è stata trovata grazie a una mediazione win-win in cui tutte le parti in causa hanno da guadagnare. Stando a quanto risulta al nostro giornale l’accordo farebbe leva su una sorta di “partita di compensazione”, che prevede un sorta di “scambio” di risorse sulla base delle esigenze delle regioni in materia di infrastrutturazione, non solo banda ultralarga.
L’accordo di domani, rappresenterà una svolta: è il primo del suo genere, visto che fino ad oggi in tema di banda ultralarga si è proceduto sempre con accordi one to one Mise-Regioni. Il governo ha deciso di cambiare “modalità” per avere più chiaro lo stato dell’arte, in vista della messa a gara delle risorse del Cipe, per accelerare la realizzazione delle reti a livello locale.