“Industria 4.0 sfida centrale per Piacentini”

“Il nuovo commissario al digitale dovrà dare un colpo di acceleratore alla poltitica industriale del governo, con attenzione allo smart maunufacturing. Il Paese non può più aspettare”. L’analisi di Guelfo Tagliavini, consigliere nazionale Federmanager

Pubblicato il 15 Feb 2016

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Siamo particolarmente lieti che un manager di indiscussa capacità e grande esperienza sia stato incaricato, dal premier Renzi, di imprimere all’agenda dell’innovazione nazionale una cadenza conforme a quella dei modelli adottati in Paesi a più alto tasso di sviluppo industriale.

Un manager che sarà in grado di imprimere un’accelerazione nei confronti delle scelte di politica industriale del nostro Governo con particolare riferimento ai processi di “disruption” dell’industry 4.0.

Sarà questo un tema fondamentale su cui giocarci la partita del recupero di quei primati che, in anni passati, abbiamo detenuto grazie alla capacità delle nostre imprese che hanno saputo anticipare quelle scelte strategiche che hanno consentito al nostro sistema industriale di eccellere i vari settori. Dall’impiantistica industriale, alle telecomunicazioni, all’energia, all’ingegneria delle infrastrutture e a quei marchi dei prodotti di consumo vanto del made in Italy.

Certamente un disegno di innovazione Paese passa per alcuni snodi ancora non risolti o non del tutto affrontati: parliamo di banda ultralarga, di alfabetizzazione digitale, di programmi di ricerca e di piani di sviluppo delle competenze.

Accantoneremmo l’ormai ripetuto programma per la messa a punto del cosiddetto “Italia login”, piattaforma unica alla quale accedere per ottenere servizi a “go-go”.

Vero è che Piacentini, parlando di PA sostiene: “non bisogna partire dal funzionamento di un ufficio pubblico e di conseguenza creare il servizio al cittadino. E’ il contrario. Si parte dalle esigenze del cittadino”.

Ma, a riguardo, ci permettiamo di dire che le esigenze dei “pazienti” cittadini sono ormai note da tempo. E’ la risposta che ancora stenta ad arrivare. E’ come dire “la diagnosi è nota , quello che ancora non ha dato i suoi effetti è la cura”.

In ogni caso i nostri auguri sinceri di un buon lavoro vanno ad un manager che siamo certi metterà all’angolo tutti quegli orpelli che qualificano la peggiore burocrazia e caratterizzano la lobby della inconsistente consulenza.

Quello che spiace è che, stante l’esigenza e l’urgenza di dare impulso alla fase dell’”execution”, l’operatività del nuovo “pilota” debba decorrere dalla fine del prossimo mese di Agosto.

Un lasso di tempo che, per il mondo delle imprese, suona come un’eternità. Chissà cosa direbbe Amazon se i propri clienti dicessero: questo prodotto ci piace, lo acquisteremo fra sei mesi…..

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