Il sito internet dove acquistare online lo smartphone indiano low cost da 251 rupie (3,3 euro) è andato in tilt oggi a causa dell’altissimo volume di richieste. La società indiana Ringing Bells, che produce il telefonino chiamato “Freedom 251”, sostiene di aver ricevuto circa “600 mila contatti per secondo” e quindi i suoi server sono ora fuori uso. “Stiamo potenziando il servizio – si legge in un messaggio che compare quando si cerca di acquistare il prodotto – e vi aggiorneremo nelle prossime 24 ore”. La vendita o line era prevista da stamane alle 6 ora locale fino al 21 febbrario alle 20.
Il lancio dello smartphone più economico del mondo ha sollevato molte perplessità sulla stampa indiana e anche tra i concorrenti. La versione meno cara dello stesso prodotto in India costa almeno dieci volte di più. Molti si sono quindi chiesti come sia possibile che una piccola società dell’Uttar Pradesh, specializzata nel commercio di prodotti agro alimentari, sia riuscita a contenere così tanto i costi di produzione offrendo un clone dell’I-Phone.
In un’intervista alla tv Cnn Ibn, il presidente di Ringing Bells, Ashok Chadha, precisa che “non ci sono sussidi dal governo” e spiega come è stato ottenuto il prezzo record di 251 rupie limando minuziosamente i costi di produzione e grazie alla vendita online.
Ma alcuni pensano che si tratti di una mera “operazione di marketing” e sono scettici sugli ambiziosi obiettivi dell’azienda che vorrebbe addirittura arrivare al 30% di quota del mercato nei prossimi 12 mesi. In particolare, l’Associazione indiana dei produttori di cellulari (Ica) sospetta che si tratti di una operazione di concorrenza sleale e ieri ha chiesto al governo di indagare sugli effettivi costi di produzione dello smartphone.