Altro che i temuti competitor E-bay e Alibaba. La minaccia che in questo periodo sta agitando i piani alti di Amazon stavolta arriva dall’interno. Si chiama FACE (acronimo di Former and Current Employees di Amazon) ed è un sito di denuncia nel quale i dipendenti del colosso e-commerce da un anno a questa parte raccontano in forma anonima abusi e soprusi che si consumano dentro i corridoi dei loro uffici. Dalle parole i cinque fondatori del sito (tutti dipendenti o ex dipendenti della compagnia) stanno per passare ai fatti: se l’azienda non cambia registro, daranno vita a un sindacato interno a difesa dei lavoratori.
Sotto accusa i manager dell’azienda, che renderebbero invivibile l’ambiente di lavoro sottoponendo gli impiegati a continui maltrattamenti.
“Stiamo cercando di fondare un movimento per i diritti dei dipendenti e vogliamo dire chiaramente ad Amazon che se non fissa delle regole per porre fine a questa situazione, troveremo il modo di farlo noi”, ha detto a Business Insider uno dei fondatori e gestori di FACE.
Dalla denuncia anonima alla battaglia sindacale a viso aperto il passo sembrerebbe breve. Intanto qualche danno d’immagine alla compagnia FACE lo ha già creato: lanciato un anno fa, il sito ha attirato l’attenzione del New York Times che gli ha dedicato un articolo, contribuendo a dare risalto alle lamentele dei dipendenti.
Ma la vera botta di notorietà è arrivata ai primi di febbraio, quando il giornale The Stranger ha pubblicato un servizio sull’iniziativa. Da allora il sito ha visto lievitare il traffico raggiungendo i 100mila utenti, dai 27 mila dei quattro mesi precedenti. Un bel salto di popolarità, anche se – fa notare qualcuno – il bacino di frequentatori è ancora esiguo, considerando che Amazon ha 230mila impiegati.
Per ora su FACE compaiono più di 100 denunce anonime, tra cui una lettera aperta al Ceo di Amazon, Jeff Bezos, nella quale si chiede “un cambio di passo per colmare la grande lacuna di cultura del lavoro del gruppo”.
Il quadro che ne esce dai racconti degli impiegati è piuttosto fosco: le cronache narrano di manager che abusano del loro potere “vessando” i lavoratori e di un ufficio risorse umane più attento a “tappare la bocca” dei dipendenti maltrattati con succose buonuscite che a garantire un sereno clima aziendale.
Dal quartiere generale di Amazon nessun commento sulla vicenda. Ma i cinque fondatori di FACE, che tengono a mantenere il loro anonimato, non mollano e rilanciano. “Nei prossimi mesi organizzeremo una raccolta firme tra i dipendenti per istituire una prima forma di organismo sindacale interno. Il nostro obiettivo è che i lavoratori siano trattati con rispetto e siano messi nelle condizioni di essere difesi, qualora vengano lesi i loro diritti”.
“Auspichiamo che nel frattempo l’azienda riconosca il problema e provveda ad adeguare il sistema di gestione delle risorse umane per prevenire qualsiasi abuso sui dipendenti da parte del management”, concludono. Insomma, Amazon è avvisata.