IL PROGETTO

Apple a Napoli, entro marzo la scelta di sede: Bagnoli in pole position

Il dossier sarà discusso da Palazzo Chigi e dall’azienda la prossima settimana. Le tappe successive: in estate l’inaugurazione, a settembre l’inizio dei corsi per i 600 sviluppatori (che per un anno saranno stipendiati)

Pubblicato il 22 Feb 2016

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La partita per la scelta del luogo che ospiterà il nuovo centro europeo per lo sviluppo di applicazioni firmato Apple entra nel vivo. Dopo settimane di silenzi seguite all’annuncio di Tim Cook, che ha svelato di aver individuato nel capoluogo campano la nuova casa europea delle app di Cupertino, qualcosa si sta muovendo. Fra le zone candidate a ospitare il polo hi-tech l’ex base Nato di Bagnoli è quella che ha ancora più chance di vittoria, per un motivo in particolare. Apple vuole infatti accelerare il progetto e sciogliere le proprie riserve entro marzo, inaugurare il centro entro luglio e iniziare a settembre i corsi per i 600 sviluppatori.

Secondo quanto riporta Repubblica, Apple ha risposto ad alcune polemiche seguite all’annuncio di inizio gennaio chiarendo che i developer saranno sotto contratto di formazione per un anno, guadagnando nei primi 365 giorni di sviluppo e produzione delle app, prima di diventare professionisti indipendenti come vuole il modello Apple già operativo negli Usa. Le deadline prima citate obbligano i soggetti coinvolti, soprattutto le istituzioni, a trovare una sede che non necessiti di eccessivi lavori di ristrutturazione e preparazione.

Proprio come la base militare che può contare in particolare su un edificio da 10mila metri quadrati già cablato, rispetto al quale la Regione ha già pronto un progetto di riqualificazione. Qualche cifra in questo caso è già emersa: il costo di affitto annuale a carico di Apple oscillerebbe tra i 400 e i 500mila euro, con i lavori che ricadrebbero sulle spalle della Fondazione Banco di Napoli per l’infanzia, Ente proprietario della struttura, la quale coprirebbe subito i costi con l’anticipo di alcune mensilità.

C’è però il problema del resto degli edifici, alcuni dei quali non a norma, che potrebbe far sorgere qualche dubbio nella testa di Cook. In realtà, la geografia architettonica dell’ex base Nato si sposa bene con l’idea di campus nei piani di Apple ed è per questo motivo che la scala delle preferenze non è cambiata in questo mese e mezzo di riflessioni.

Nel dossier in fase di ultimazione ci sono anche altre aree, come il campus di San Giovanni a Teduccio dell’università Federico II, situato nell’ex fabbrica Cirio, l’ex centro Olivetti situato a Pozzuoli, una delle torri di Enel e una sede offerta da Intesa San Paolo. Nel corso della settimana prossima a Roma ci sarà il primo confronto Renzi-Apple sul dossier di localizzazione, poi si passerà alla fase dei sopralluoghi delle ipotesi messe sul piatto. Il tempo stringe, Apple ha fretta e Napoli aspetta.

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