Balzo in avanti dell’utile netto, lieve aumento dei ricavi e posizione finanziaria in miglioramento. Questo il bilancio dell’esercizio 2015 del gruppo Prysmian, specializzato nel settore dei cavi per l’energia e le telecomunicazioni, chiuso con risultati oltre le attese. La compagnia ha visto i profitti toccare i 214 milioni di euro, l’86% in più rispetto al 2014. Aumento più contenuto (+5% a parità di perimetro e al netto di variazione dei prezzi di cambi e metalli) per il fatturato che ha raggiunto i 7,36 miliardi, mentre migliora la posizione finanziaria netta, negativa per 750 milioni ma migliore degli 802 milioni dell’esercizio precedente.
In ripresa anche i margini con un Ebitda a quota 623 milioni (+22,6%), che avrebbe potuto essere superiore di circa 649 milioni senza il peso di Western Link (il progetto di collegamento elettrico sottomarino in corrente continua ad alta tensione fra la Scozia e l’Inghilterra, ndr). In linea con le attese la proposta di dividendo: “Abbiamo raggiunto i target di redditività prefissati – commenta Valerio Battista, amministratore delegato dell’azienda – e siamo in grado di proporre agli azionisti un dividendo in linea con il 2014 (0,42 euro per azione, ndr)”.
Tra i vari segmenti del Gruppo in evidenza l’area telecomunicazioni, trainata dalla crescente domanda di fibra ottica, e il settore energy, con il business dei cavi sottomarini che dovrebbe dare soddisfazioni anche nel 2016. Nei settori utility e costruzioni la società si aspetta che “la domanda registri una lieve ripresa dei volumi rispetto al 2014 con una stabilizzazione a livello dei prezzi”. Soffre invece l’area dei cavi per l’Oil&Gas e, spiega la compagnia, è probabile che il calo del prezzo del petrolio e la riduzione degli investimenti nel settore “continueranno ad avere un effetto negativo sulle attività”.
Il generale miglioramento degli indicatori economici del Gruppo e, più in particolare, la buona performance di cassa permetteranno a Prysmian di andare anche alla ricerca di nuove e interessanti operazioni M&A: “Nell’acquisizione di dicembre (Oman Cable Industries, società leader nella produzione di cavi nel Golfo Persico di cui Prysmian controlla il 51% del capitale, ndr) abbiamo investito 105 milioni più 80 di debito rilevato”, spiega Battista dicendosi fiducioso che “la strategia di generazione di cassa per investimenti importanti, che portino valore aggiunto, sia quella giusta”.