Industria 4.0, Nierling: “Meno costi e più efficienza, le aziende accelerino”

L’Ad Josef Nierling in audizione alla Camera: “Riduzione potenziale delle spese di logistica e fabbricazione fino al 20%. Le imprese devono guidare la trasformazione, ma anche le istituzioni facciano la loro parte”

Pubblicato il 26 Feb 2016

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“La quarta rivoluzione industriale porterà in termini di efficienza, per le aziende che operano nel manifatturiero, una potenziale riduzione dei costi di fabbricazione e di logistica fino al 20%, una riduzione del capitale circolante e dei costi indiretti fino al 30%”. Ne è convinto Josef Nierling, amministratore delegato di Porsche Consulting, intervenuto oggi durante l’audizione presso la Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, nell’ambito di un’indagine conoscitiva sull’industria 4.0.

Sulla base dell’esperienza avuta nelle fabbriche, spiega il numero uno della società di consulenza manageriale del gruppo automobilistico, “l’introduzione di questo nuovo modo di lavorare ci renderà più competitivi e farà crescere e prosperare il nostro Paese”. Tuttavia, avverte Nierling, “poiché una rivoluzione industriale non si realizza dall’alto, spetta alle aziende il compito di condurre questa trasformazione”, anche se “le istituzioni avranno un ruolo fondamentale su alcuni elementi che possono accelerare il processo evolutivo, come la partecipazione attiva alla definizione transnazionale dell’architettura e degli standard di connessione, il supporto alla realizzazione dell’infrastruttura della banda ultra larga e una collaborazione attiva in Europa”.

Secondo l’Ad di Porsche Consulting un ruolo fondamentale sarà giocato anche dalla formazione, in particolare dall’introduzione di una “cultura sperimentale nei corsi delle scuole secondarie e nelle università”. Nierling suggerisce di accelerare l’avvio dell’industria 4.0 nei vari settori “importando eccellenti casi di utilizzo in industrie come l’automotive, che per mantenere la loro competitività hanno anticipato il ricorso a modelli organizzativi digitalizzati rispetto ad altri settori”.

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