“Scommettiamo sul fatto che la realtà virtuale diventerà una tecnologia importante. Sono abbastanza sicuro che vincerò questa scommessa e adesso è il momento di investire. Quello che davvero non so è quanto tempo occorrerà prima che questo ecosistema venga costruito”. Secondo Mark Zuckerberg il prossimo driver del mercato hi-tech sarà la virtual reality, anche se sui tempi è meglio non sbilanciarsi troppo.
Solo pochi giorni fa il fondatore e ceo di Facebook si è presentato a sorpresa al Mobile World Congress di Barcellona, durante la presentazione del Gear Vr, il visore sviluppato da Samsung. Una benedizione vera e propria arrivata dal 31enne che, in un’intervista rilasciata a LaRepubblica, spiega come cambieranno le esigenze degli utenti. “Le persone continueranno a volere possibilità sempre più immediate di esprimersi”, spiega Zuckerberg che ricorda come dieci anni fa su Internet si condividevano principalmente testi, mentre oggi la scena è dominata dalle foto e in futuro lo sarà dai video. “In questo modo però – avverte – non si sarà ancora giunti alla fine. Vorremo riprendere un intero scenario, un’intera stanza ed entrarvi dentro”. Questa esigenza aprirà la strada alla trasmissione in streaming live di ciò che faremo, con i nostri amici pronti a interagire con noi in diretta, un po’ come avviene già oggi su Periscope.
Ma il numero uno del social network più popolare al mondo arriva a spingersi oltre, dicendosi convinto che un domani parleremo più tramite le chat virtuali che di persona. “La sfida è far sì che sia meglio di una videoconferenza, in modo che valga la pena spenderci dei soldi – spiega a LaRepubblica -. Ma una versione semplice potrebbe essere sviluppata in poco tempo”. Per questo motivo secondo Zuckerberg serviranno “maggiore abbondanza” da un lato, “piattaforme informatiche sempre più potenti” dall’altro. Ripercorrendo la nascita dei più importanti strumenti IT della storia, dai server allo smartphone passando per i personal computer, il ceo di Facebook arriva anche anche a sbilanciarsi: “Credo davvero che in futuro ogni 10-15 anni arriverà una nuova piattaforma informatica. La realtà virtuale è attualmente il candidato più promettente”. Del resto su questa tecnologia Facebook sta investendo con decisione, spinta dal boom dei video che Zuckerberg definisce il “mega-trend” del prossimo quinquennio.
Ma l’orizzonte della compagnia californiana si sta già spingendo oltre, con il mirino puntato su tre ambiti: connettività, intelligenza artificiale e piattaforma informatica per la realtà virtuale e la realtà aumentata. Progetti per connettere il mondo a Internet, progressi per la società grazie a sistemi di artificial intelligence: auto che si guidano da sole o diagnosi più tempestive e precise delle malattie. Ma soprattutto “apprendimento non guidato”, ossia un nuovo metodo di apprendimento che sarà favorito proprio dallo sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale. “È il modo in cui in futuro imparerà la maggioranza delle persone – spiega –. Si ha in testo un modello di come funziona il mondo e lo si perfeziona, cercando di prevedere quello che avverrà in futuro. Io compio questa azione e mi attendo che nel mondo avvenga questo e quest’altro in base alla mia azione. L’intelligenza artificiale ci aiuterà proprio in questo”.
Nessuno spazio per scenari apocalittici di sopraffazione delle macchine informatiche a danno degli esseri umani (“Tutte le macchine che sviluppiamo servono alle persone, credo sarà ancora così…”). Ma tanta ambizione e un’idea di come sarà Facebook tra 10 anni: “Se realizziamo grandi progressi nella connettività, nell’intelligenza artificiale, la community sarà molto più grande e, soprattutto, comunicherà attraverso i video della virtual reality”. Secondo Zuckerberg la possibilità di “condividere intere scene di vita diventerà un prezioso sussidio”. Non a caso, sta già pensando a come riprendere i primi passi del figlio nato da pochi mesi con una videocamera a 360°, affinché i suoi parenti possano sentirsi come se fossero lì con il piccolo: “Spero, anzi credo che presto sarà possibile”.