Cellnex prepara l’offerta vincolante per le torri Inwit messe in vendit da Telecom Italia, e sarebbe pronta a ritoccare al rialzo la propria proposta. La strategia dell’operatore spagnolo prevede che Cellnex, con il 75%, ed F2i, con il 25%, diventino soci di un nuovo veicolo dove confluiranno tutti gli asset italiani della società nata da uno spin off di Abertis. Della newco faranno così parte il 100% di TowerCo, cioè le torri rilevate nel 2014 da Atlantia, e il 90% di Galata, società delle torri torri acquisite lo scorso anno da Wind (che ne detiene ancora il 10%). La nuova società, ricostruisce Repubblica, che potrebbe chiamarsi Cellnex Italia, sarebbe pronta a mettere sul tavolo un’offerta più alta di quella non vincolante che risale alle ultime settimane del 2015, e avrebbe l’intenzione di arrivare a controllare, lanciando un’opa sulle azioni restanti, fino al 85%di Inwit.
Secondo le ultime stime degli analisti tra Galata e Inwit ci sarebbe un 20% di sovrapposizione delle infrastrutture, sfruttando le quali Cellnex potrebbe realizzare tra 300 e 750 milioni di risparmi.
Il termine per la presentazione delle offerte vincolanti scadrà l’11 marzo, e delle tre offerte non vincolanti per l’acquisizione del 45% di Inwit (Telecom detiene il 60% del capitale della società), le due più quotate al momento sono proprio quella di Cellnex, che mira a diventare il principale operatore nazionale di questo genere di infrastrutture, e quella di Ei Towers, la società delle torri nell’orbita Mediaset, reduce dal fallimento, lo scorso anno, dell’Opas su Rai Way.
Tra i punti che vanno chiarendosi in vista del Cda Telecom del 17 marzo (quello dell’approvazione del progetto di bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato al 13 dicembre 2015), chiamato a decidere con chi l’azienda vorrà proseguire con la trattativa esclusiva, emerge il fatto che Telecom rimarrà “cliente privilegiato” di Inwit, come stabilito in un “master service agreement” che risale a un anno fa e contiene le opzioni di prelazione per la società telefonica. Già fino a oggi quelli da Telecom hanno rappresentato l’81% dei ricavi di Inwit, ed è in vigore un accordo che, in caso di cambio di controllo della società, prolungherebbe la durata dell’intesa, in scadenza nel 2023, fino a 2031 se anche una sola delle parti lo richiedesse.
Le offerte in campo fino a questo momento vedono Ei Towers presentare una prima proposta, limitata al 29,9% di Inwit, che lascerebbe quindi nelle mani di Telecom il controllo della società, ma che valorizza le azioni a 5 dollari ognuna. Più nell’ombra è rimasta finora l’offerta di American Tower, con un’offerta che si aggira attorno ai 4 dollari per azione, mentre Cellnex si è attestata finora sui 4,22 dollari per azione.
Le stime circolate finora riportano che il valore dell’asta potrebbe arrivare a superare i 2 miliardi di euro, dal momento che se un unico soggetto si aggiudicasse l’intero 45% di Inwit messo sul mercato dovrà poi obbligatoriamente fare un’offerta per le azioni possedute dai soci di minoranza.
Fotografando la situazione in questo momento, in ogni caso, Telecom sarebbe chiamata a scegliere tra un’offerta di Cellnex che vale circa 1,2 miliardi di euro, e che metterebbe la società telefonica in minoranza con il 15% del capitale di Inwit, e quella di Ei Towers che lascerebbe il controllo a Telecom (acquisendo il 29,9% della società delle torri) e le consentirebbe di incassare circa un miliardo di euro.