LA RIFORMA

Riforma appalti, il nuovo Codice punta tutto sul digitale

Approvato dal Cdm in via preliminare il decreto legislativo che stabilisce il graduale passaggio a procedure interamente gestite in maniera elettronica, con conseguente riduzione degli oneri amministrativi

Pubblicato il 03 Mar 2016

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Trasparenza e dematerializzazione con le gare elettroniche, banche dati. Sono le novità contenute nel nuovo Codice degli Appalti approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri.

Il codice stabilisce il graduale passaggio a procedure interamente gestite in maniera digitale, con conseguente riduzione degli oneri amministrativi.

Nell’ambito delle misure di trasparenza si prevede infatti il ricorso generalizzato ai mezzi elettronici di comunicazione ed informazione, la pubblicità di tutte le fasi prodromiche e successive della gara, che si affianca alla pubblicità degli avvisi e dei bandi di gara. Misure volte alla razionalizzazione delle banche dati, ridotte a due, quella presso l’Aanc per l’esercizio dei poteri di vigilanza e controllo e quella presso il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture sui requisiti generali di qualificazione degli operatori economici.

Il decreto legislativo attua le direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014, sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori speciali dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché sul riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.

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