Dopo Apple e Google il Fisco italiano mette nel mirino Amazon. A dicembre era stata Apple a dover sborsare all’Agenzia delle Entrate un assegno da 318 milioni di euro. Un mese dopo è stata Big G a ricevere un verbale di accertamento dal Nucleo di Polizia tributaria di Milano, con 5 manager che ora rischiano il processo per evasione fiscale. Ora è il turno di Amazon che, secondo quanto rivela LaRepubblica, è da tempo sotto osservazione della Procura milanese.
Il colosso dell’e-commerce nel mirino della Procura – Anche in questo caso, come in quelli relativi ad Apple e Google, l’indagine è nata da una verifica da parte della Guardia di Finanza e ancora una volta è stata assegnata al pm Adriano Scudieri. Nell’ambito dell’indagine sul colosso dell’e-commerce di Seattle per “omessa dichiarazione dei redditi”, il dipartimento dei reati societari ha avrebbe messo sotto la propria lente le attività di alcuni manager europei della società. Secondo le indiscrezioni, si tratterebbe dei responsabili legali delle filiali europee del gruppo. Sotto accusa lo schema fiscale imputato anche ad Apple e Google, che sfrutterebbe una tassazione particolarmente favorevole grazie ad un escamotage legato al collegamento tra la divisione italiana e la casa-madre europea.
Per ora indagato un solo manager – La Procura di Milano precisa che al momento c’è un solo indagato nell’inchiesta. Nel fascicolo sull’azienda di Seattle compare infatti solamente il nome di un manager della filiale del Lussemburgo, dove sarebbero stati contabilizzati i profitti realizzati in Italia per aggirare il fisco. Ma non è da escludere che nelle prossime ore possano finire fra gli indagati anche altri dirigenti. Dagli ambienti della magistratura non trapela invece alcuna indicazione sulla cifra della possibile evasione fiscale. Per saperne qualcosa bisognerà attendere ancora qualche settimana di indagine, ma i guai per Amazon potrebbero essere appena iniziati, visto che la magistratura ha già trasmesso i risultati delle proprie verifiche sulla compagnia all’Agenzia delle Entrate. Un passaggio che potrebbe rendere la faccenda ancor più onerosa per Amazon, che rischia di dover fronteggiare anche il procedimento amministrativo.