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Vivendi: joint venture europea contro Netflix

Il Gruppo guidato da Bollorè starebbe studiando l’ipotesi di creare un’alleanza con player attivi in Francia, Italia, Spagna e Germania. Tra i possibili partner anche Mediaset

Pubblicato il 10 Mar 2016

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Creare una joint venture con diversi operatori europei in grado di contrastare Netflix. Sarebbe questo l’obiettivo di un dossier a cui, secondo quanto riporta il Sole24Ore, sta lavorando Vivendi. La società francese punterebbe a fare concorrenza ai grandi player internazionali di contenuti grazie a un’alleanza fra compagnie operanti in diversi paesi. Francia, Italia, Germania e Spagna sarebbero i paesi scelti dal presidente della media company, Vincent Bollorè, per trovare i giusti partner.

Possibile asse con Mediaset – Tra questi ci potrebbe essere sicuramente Mediaset, che vanta asset di contenuti streaming in Spagna e Italia, dove offre il servizio Infinity. Proprio con la società di Cologno Monzese Vivendi ha da poco intavolato una trattativa per l’acquisto della piattaforma di contenuti pay, Mediaset Premium, con l’obiettivo di mettere le mani sull’intero pacchetto nelle mani del Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi, ossia l’89% del capitale (il restante 11% appartiene alla spagnola Telefonica). Ma resta da capire se Vivendi, che in Francia è proprietaria dei canali di Canal+, sarebbe eventualmente interessata a far confluire in un’ipotetica offerta della jv europea anche i match di calcio e altri eventi sportivi.

Il dossier nelle mani di Ben Ammar – L’altro paese che Bollorè vorrebbe coinvolgere nella nuova joint venture europea sarebbe la Germania, dove tra l’altro Vivendi ha da poco aperto la società di streaming Watchever. A mettere insieme i pezzi di un puzzle che rappresenterebbe una delle più importanti operazioni nel panorama europeo dei contenuti degli ultimi anni Bollorè avrebbe chiamato l’imprenditore Tarak Ben Ammar, membro del consiglio di sorveglianza di Vivendi e consigliere di amministrazione di Telecom Italia. Sarebbe lui, spiega il Sole24Ore, l’uomo incaricato dal presidente di Vivendi per trovare il terreno adatto alla costruzione della nuova piattaforma.

Una scelta tutt’altro che casuale, visto che il manager vanta una grossa esperienza nel settore cinematografico e soprattutto rapporti consolidati con le grandi major americane, come Universal, Sony e Fox. Nella joint venture azionaria non dovrebbero però entrare né Telecom Italia, di cui Vivendi è socio forte con il 23,80%, né Telefonica. Le due compagnie di telecomunicazioni potrebbero però rappresentare partner importanti dal punto di vista della fornitura tecnologica legata ai servizi Internet.

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