Tra le ipotesi in campo in vista della scadenza, lunedì 14 marzo, per la presentazione delle offerte vincolanti per le torri di Inwit messe in vendita da Telecom Italia, c’è anche l’ipotesi che Cellnex possa ritirarsi dalla contesa e non presentare un’offerta. Ad anticiparlo sono alcune notizie di stampa, secondo cui Cellnex-F2i potrebbero congelare la propria proposta ritenendo che non avrebbe spazio rispetto a quella trapelata dai concorrenti di Ei Towers.
A decidere se rilanciare rispetto all’offerta non vincolante già presentata, o se abbandonare il campo, saranno i consigli d’amministrazione delle due società che hanno presentato insieme l’offerta, Cellnex ed F2i, entrambi convocati per oggi.
Da quanto trapelato nelle ultime ore in Cellnex ed F2i non sarebbe stata accolta con favore la reazione di Telecom al fatto che EiTowers lascerebbe nelle mani dell’operatore il controllo della società delle torri, offrendosi di acquisirne una quota inferiore al 29,9%. Né il gruppo spagnolo avrebbe apprezzato il fatto che Telecom potrebbe essere disponibile ad accettare anche un conferimento in asset da parte di Ei Towers, anticipa il Sole24ore. Ei Towers, che avrebbe anticipato questa intenzione con una lettera alla società delle torri Telecom, potrebbe infatti girare a Inwit il migliaio di torri tlc che possiede, soluzione che dovrebbe però ricevere l’ok dal cda Inwit in programma domani.
Ma il consiglio d’amministrazione di Cellnex potrebbe anche decidere di andare oltre gli ostacoli e rilanciare rispetto all’offerta già presentata, probabilmente anche oltre la soglia dei 4,5 euro per azione.
Le offerte in campo fino a questo momento hanno visto Ei Towers presentare una prima proposta, limitata al 29,9% di Inwit, che lascerebbe quindi nelle mani di Telecom il controllo della società, ma che valorizza le azioni a 5 dollari ognuna. Più nell’ombra è rimasta finora l’offerta di American Tower, con un’offerta che si aggira attorno ai 4 dollari per azione, mentre Cellnex si era attestata finora sui 4,22 dollari per azione.
Le stime in circolazione riportano che il valore dell’asta potrebbe arrivare a superare i 2 miliardi di euro, dal momento che se un unico soggetto si aggiudicasse l’intero 45% di Inwit messo sul mercato dovrà poi obbligatoriamente fare un’offerta per le azioni possedute dai soci di minoranza.