La fusione tra Telecom Italia e Orange “è un’operazione solo nella testa dell’amministratore delegato di Orange e non ha trovato nessun riscontro nel nostro Cda. È una fantasia che richiede un’assunzione di responsabilità da parte di chi continua a parlarne, per gli effetti che può creare sui media e sui mercati“. A smentire l’esistenza di un dossier su un’operazione M&A tra il Gruppo italiano e la compagnia francese è il presidente di Telecom, Giuseppe Recchi, intervenuto nel corso di una conferenza stampa che ha preceduto la presentazione di un evento organizzato della Fondazione Telecom Italia.
La frecciata al numero 1 di Orange – “Quando si parla di operazioni industriali di queste dimensioni non si può prescindere da riflessioni sulle sinergie industriali e strategiche”. Si tratta secondo Recchi di un “processo complesso” e le ultime uscite del ceo della telco francese, Stephane Richard, rappresentano “forse di dichiarazioni di interesse di una parte e spesso discordanti”.
“Se un giorno – aveva detto la settimana scorsa Richard – il signor Bollorè mi dicesse che la cosa migliore sarebbe quella di fare un accordo tra noi e loro per far comprare a Orange Telecom Italia, allora valuteremmo“. Parole che hanno provocato smottamenti sul titolo di Telecom Italia in Borsa e che hanno irritato il management di Telecom. Non a caso, Recchi si dice “stanco” di “veder la nostra azienda al centro di operazioni possibili che non sono assolutamente in pista”.
“Cda concentrato sulla banda larga” – Il presidente di Telecom Italia mette dunque a tacere qualsiasi speculazione mediatica: “Non c’è in corso nessun tipo di operazione, non c’è nessun dossier sul nostro tavolo che riguarda Orange”. Il cda del Gruppo, sottolinea Recchi, ha altro a cui pensare: “Siamo focalizzati sul miglioramento delle efficienze e dell’infrastruttura. Oggi siamo arrivati a 948 comuni coperti con banda ultralarga, a fine marzo arriveremo a 1.000. Crediamo che il futuro sia nelle banda larga e lavoriamo pancia a terra per raggiungere i nostri obiettivi“.
I rumors dopo le parole di Renzi e Hollande – Le indiscrezioni dei giorni scorsi su una possibile operazione con Orange erano state commentate anche dal premier Matteo Renzi e dal presidente francese François Hollande, in occasione del bilaterale Italia-Francia tenutosi la settimana scorsa a Venezia. “L’Italia è molto lieta di accogliere tutti gli imprenditori che hanno voglia di investire nel futuro e nel nostro paese – ha sottolineato Renzi – Siamo molto orgogliosi dei nostri imprenditori che vanno all’estero ad acquistare società e siamo lieti che ci siano imprenditori che considerano il nostro mercato interessante“. Poche ore dopo gli ha fatto seguito Hollande, spiegando come sia oggi necessario “avere dei campioni europei in alcuni settori del futuro, come le tlc” e che, se si vuole avere un peso in questi mercati, “ci devono essere dei contatti, ma chi sarà il socio di maggioranza o di minoranza lo decideranno le aziende”.
“Giusto attrarre capitali stranieri” – Le dichiarazioni di Renzi, sottolinea oggi Recchi, “hanno creato diverse speculazioni, ma sono completamente d’accordo con le sue parole perché la capacità di attrarre capitali, investimenti dall’estero per un Paese è un fattore determinante per la sua competitività e per la sua sopravvivenza”. Il presidente del Consiglio, aggiunge il presidente di Telecom, “ha detto che l’Italia è lieta di accogliere imprenditori che investono e trovo che un premier di un Paese che lo dice chiaro finalmente dà la vera dimensione del tema della competitività nel mondo”, in quanto “non c’è niente di più globale dei capitali, che non hanno passaporto“.