“Dopo la buona performance dell’autunno il mercato italiano dell’advertising parte bene nel 2016. Seppur contenuta, la crescita tiene nel primo mese dell’anno, mostrando segnali di conferma per il primo trimestre, con un trend positivo che va consolidandosi anche sul lungo periodo”. Alberto Dal Sasso, direttore Advertising information service business di Nielsen, commenta così i dati diffusi dalla società di ricerca, relativi alla discreta performance del mercato pubblicitario italiano nel primo mese del nuovo anno. I primi 31 giorni del 2016 hanno fatto registrare un aumento del 2,5% degli investimenti sull’advertising rispetto allo stesso periodo 2015, ossia una crescita quantificata in 10,6 milioni di euro. Considerando anche la componente web stimata da Nielsen, ossia search e social, l’aumento sale a 3,5%.
Bene TV e quotidiani, soffrono radio e periodici – Per quel che riguarda i vari canali pubblicitari, rispetto alla performance relativa a gennaio 2015 la TV fa registrare una crescita del 4,7%, che dovrebbe essere confermata anche per il mese di febbraio. Anche i quotidiani cominciano bene l’anno con un +2,2%, mentre i periodici continuano a soffrire (-14,1%). Flessione anche per la radio (-3,4%), per il cinema (-8%) e per le direct mail (-3,7%). Su Internet invece il mercato pubblicitario sembra reggere, con un +2% rispetto al perimetro search e social analizzato da Nielsen.
Ritorno al segno più per i mercati trainanti – Riguardo ai vari settori merceologici, tornano a crescere i principali settori: telecomunicazioni (+19,8% rispetto al primo mese del 2015 per un valore di circa 5 milioni), finanza (+12,1 per 2 milioni complessivi) e distribuzione (5 milioni per un aumento del 24,3%). Bene anche il comparto media/editoria, che registra una crescita della raccolta pari al 10% (circa 2,5 milioni). Calo, invece, per l’automotive che perde circa 5 milioni rispetto a gennaio 2015, per una diminuzione dell’8,7%.
“In attesa dell’effetto Draghi” – “Un’eventuale conferma in positivo del primo trimestre è in linea con quanto ci deriva dagli indicatori macroeconomici. Siamo in attesa di capire come le misure espansive annunciate la scorsa settimana dal presidente Draghi possano influire – aggiunge Dal Sasso –. È indubbio che un maggiore accesso al credito da parte delle imprese potrebbe liberare risorse per il mondo della comunicazione, anche alla luce del fatto che per la prima volta alcune misure riguardano i bond delle aziende ad alto rating”.