Un 2015 più che positivo per 3 Italia. L’operatore di telefonia mobile, in procinto di fondersi con Wind, ha chiuso l’esercizio relativo allo scorso anno con ricavi complessivi a 1,83 miliardi (+5% rispetto al 2014), dei quali 1,48 miliardi da servizi, quest’ultimi cresciuti del 7% in un anno. Dati che confermano il trend di crescita del fatturato relativo ai servizi dell’operatore, in aumento costante da 6 trimestri consecutivi con percentuali comprese in un range del 6-8%. Segnale che assume maggior valore positivo se confrontato all’andamento in controtendenza del mercato dei servizi relativi agli operatori mobile, che nel 2015 ha perso l’1,4% rispetto all’anno precedente.
3 Italia ha poi ottenuto un lieve aumento del 2,4% l’Arpu (Average Revenue Per Unit, ossia i i ricavi medi ottenuti ogni mese per singolo utente, ndr), mentre l’Ebitda ha fatto registrare una crescita a doppia cifra: +11% per un valore di 276 milioni, contro i 248 del 2014. Una buona performance ottenuta prevalentemente grazie all’aumento del 10% del margine sui ricavi da servizi, a seguito dell’incremento dei clienti ad alto valore, ossia quelli con contratto, passati dal 50 al 55% della clientela totale e in grado di generare il 74% dei ricavi da servizi dell’operatore. Tutto ciò nonostante l’aumento dei costi commerciali sostenuti per l’acquisizione dei nuovi clienti.
Positivi anche gli indicatori relativi alla base clienti, che fa segnare 10,1 milioni di unità in aumento del 4%, e la quota di mercato di 3Italia, salita dall’11,5 all’11,8%. Infine, sono cresciuti a doppia cifra i dispositivi LTE connessi alla rete 3 (+70%), il traffico dati (+37%), i ricavi da Internet-mobile (+22%) e il traffico voce (+13%).
“Questi risultati confermano la validità della scelta strategica di puntare sui dati – commenta Vincenzo Novari, amministratore delegato di 3 Italia -. Abbiamo declinato questa strategia lanciando offerte rivolte a tutti i segmenti di mercato, con particolare attenzione ai servizi per la famiglia, lo small business e la clientela più giovane. Abbiamo poi ulteriormente rafforzato la nostra rete e le nostre piattaforme, migliorando le performance e puntando ai futuri sviluppi tecnologici”.
Spinta decisiva verso la buona chiusura dell’esercizio 2015 è arrivata dalla strategia complessiva messa in atto dall’operatore mobile, basata su 3 ambiti strategici:
· l’innovazione nel segmento prepagato all-inclusive, tramite l’introduzione di modalità di pagamento che hanno fidelizzato la clientela, puntando su un’offerta di valore in termini di traffico crescente nel tempo, ma a parità di prezzo;
· il potenziamento dell’offerta postpagata con il lancio di FREE, l’abbonamento tutto compreso che consente di cambiare smartphone ogni anno con il modello più nuovo senza costi aggiuntivi. Offerta ulteriormente arricchita a inizio 2016 con la versione Ricaricabile che estende la convenienza di FREE a tutto il mercato;
· lo sviluppo del mercato broadband per la casa e la famiglia con un’offerta integrata fisso-mobile, che offre fino a tre sim all-inclusive per gli smartphone del nucleo familiare.
Anche nel corso dello scorso anno, la società ha continuato a investire sulla copertura, portando la copertura HSPA+ a 42 mega e quella 4G-LTE a 100mega rispettivamente al 91% e al 65% degli italiani (dati relativi a dicembre 2015). Sullo sfondo, resta la questione aperta dell’accordo raggiunto ad agosto 2015 tra CK Hutchison e Vimpelcom per la fusione delle rispettive controllate italiane, 3 Italia e Wind. La nascita della nuova joint venture paritetica è attualmente al vaglio dei regolamentatori dell’Ue. Pochi giorni fa, l’ad di Wind Maximo Ibarra si è comunque detto “molto ottimista” per la conclusione del deal.