TRASPORTI

Altro che Uber: con l’intelligenza artificiale il taxi arriverà senza chiamata

Il co-fondatore della società, Oscar Salazar, punta tutto sull’I.A.: “In arrivo rivoluzione per trasporti, sanità e istruzione: nel futuro anche diagnosi e tutorial dai bot”

Pubblicato il 17 Mar 2016

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L’intelligenza artificiale è la nuova frontiera per una serie di settori dell’economia e della società, dall’istruzione alla sanità ai trasporti: ne è convinto Oscar Salazar, uno dei fondatori di Uber che oggi è un imprenditore indipendente, pronto a investire tempo e risorse per lavorare sull’AI.

“L‘intelligenza artificiale non è più un concetto oscuro, è qualcosa che possiamo effettivamente usare per migliorare la nostra vita”, afferma Salazar in un’intervista con Business Insider.

Istruzione, sanità e trasporti saranno le aree più profondamente trasformate dall’AI, secondo Salazar, anche perché sono alla base della nostra società.

Nell’education, per esempio, Salazar pensa che, grazie all’intelligenza artificiale, chiunque abbia uno smartphone potrà accedere a un tutor personale. Questo tutor sarebbe in realtà un bot che non solo usa l’intelligenza artificiale per insegnare, ma impara a conoscere il suo alunno e il suo modo di apprendere, i suoi punti di forza e le debolezze. Per esempio, uno studente potrebbe chiedere aiuto al bot per un problema di geometria (facendo una foto del problema e caricandola su un’app) e il bot potrebbe fornirgli aiuto, senza dare la soluzione, nella modalità più adatta a quello studente. In questo il bot sarebbe addirittura superiore all’insegnante in carne ed ossa, secondo Salazar, perché ha un approccio personalizzato, mentre l’insegnante deve seguire molti alunni nella stessa classe.

Anche sulle applicazioni dell’AI alla sanità Salazar ha le idee molto chiare in quanto co-fondatore e chief product officer di Pager, servizio che manda un medico o un infermiere all’utente cliccando sull’app per smartphone. Pager investe molto in AI e sta per lanciare una funzionalità con cui le persone potranno chattare con un bot nella app e spiegare i loro sintomi; il bot invia poi altre domande per dare infine delle indicazioni su “cosa fare”. Non sostituisce il medico – per adesso: “Abbiamo ancora bisogno degli specialisti in carne ed ossa, almeno per i prossimi dieci anni”, dice Salazar.

Infine nel settore dei trasporti, Salazar sottolinea l’importanza dei big data e dell’AI per prevedere come si comporteranno le persone e fornire di conseguenza il servizio migliore. Non a caso Salazar usa questo esempio: lui prende una macchina Uber (azienda di cui è rimasto un importante azionista) ogni giorno alla stessa ora per andare dall’ufficio a casa, a New York. Uber, lavorando su questo dato, tipico di un cliente con un’abitudine che si ripete, potrebbe mandargli un’auto (in futuro anche una self-driving car) ogni giorno alle 17 sotto l’ufficio. “Il mondo che sogno è quello in cui posso usare la tecnologia… senza usare la tecnologia”, conclude Salazar.

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