La nuova procedura di dimissioni on-line “andava testata” prima di renderla operativa. La segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, critica il governo e replica con ironia al ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha promesso verifiche in corso d’opera: “una risposta pronta, puntuale, tesa a risolvere il problema per l’anno successivo”. Camusso, intervistata a margine di un’assemblea sulla carta dei diritti all’università Roma Tre, ha fatto notare che se il sistema informativo non funziona, a pagarne le conseguenze sono i lavoratori, ad esempio chi deve rispettare tempi e scadenze precisi per accedere alla Naspi.
Nessun incontro in vista con il ministero per trovare una soluzione al problema? “Non solo non ci sono contatti – ha risposto Camusso – ma fanno fatica a capire il problema”.
La nuova procedura è attiva e obbligatoria dal 12 marzo la compilazione online delle dimissioni. La novità, inclusa nelle norme previste dal Jobs Act, è stata pubblicata in Gazzetta lo scorso 12 gennaio.
Cosa cambia – In sostanza, le dimissioni volontarie e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dovranno essere effettuate in modalità esclusivamente telematiche. L’obiettivo delle nuove disposizioni riguarda il contrasto alle dimissioni in bianco, ossia quelle fatte firmare in anticipo dal dipendente, senza indicazione di una data e quindi utilizzabili dal datore in qualsiasi momento. Una pratica piuttosto diffusa in Italia che va naturalmente a scapito dei lavoratori più deboli.
Le categorie coinvolte dal provvedimento – La procedura è valida per quasi tutti i lavoratori subordinati, tranne che per i dipendenti pubblici. Tutti i dettagli e un video tutorial sono disponibili sul sito del Ministero del Lavoro, che ha messo a disposizione anche l’indirizzo mail dimissionivolotarie@lavoro.gov.it.
Come comunicare le dimissioni online – Le opzioni di compilazione telematiche delle dimissioni sono due:
· Rivolgersi a un soggetto abilitato, come un sindacato, un patronato, un ente bilaterale o una commissione di certificazione, che effettuerà la compilazione dei dati e l’invio al dicastero del Lavoro
· Inviare, sempre tramite il sito del Ministero, un modulo autonomamente compilato dal lavoratore con diverse informazioni (generalità proprie e del datore di lavoro, data di inizio rapporto, contratto applicato, tipo di comunicazione e relativa data di decorrenza). Nel caso si scelga questa seconda opzione è necessario munirsi del Pin Inps Dispositivo, che può essere ottenuto facendo richiesta sul sito dell’Ente o recandosi una sede fisica dello stesso.