“Presenteremo sia alla Camera sia al Senato un emendamento alla
manovra finanziaria sul dividendo digitale”. Con queste parole il
senatore del Pd, Luigi Vimercati, annuncia i prossimi passi
“parlamentari” per fare in modo di assegnare le frequenze
analogiche, liberate progressivamente a seguito dell'adozione
della tecnologia digitale terrestre, ai servizi di
telecomunicazione mobile.
L’emendamento,
che era stato bocciato per un solo voto in VIII commissione (Lavori
pubblici e Comunicazioni) del Senato, prevede che l’assegnazione
avvenga “tramite procedure di evidenza pubblica competitiva e su
provvedimento del ministro per lo Sviluppo economico” e,
soprattutto, stabilisce di utilizzare il 50% delle risorse
derivanti dalla gara per il ripianamento del deficit pubblico,
lasciandone il restante 50% a favore dello sviluppo delle reti a
banda larga in Italia.
Il testo è in linea con la decisione della Commissione Europea (6
maggio 2010/267/Eu) che ha stabilito regole armonizzate per
l’allocazione delle frequenze e richiede che gli stessi Stati
mettano parte del dividendo digitale a disposizione per i servizi
di comunicazione mobile a banda larga.
In Germania la procedura di assegnazione del dividendo alle Tcl
mobili si è appena conclusa con successo: la gara è stata
superata quota 4,4 miliardi di euro. “Una somma quasi pari a
quella tagliata annualmente a tutte le regioni italiane dalla
manovra finanziaria”, precisano gli esponenti del Pd. E dopo la
Germania sarà la volta di Francia e Gran Bretagna, che hanno
annunciato l’asta per il 2011.