LA ROADMAP

Ecco il piano di Enel Open Fiber: 224 città in Ftth

Investimenti per 2,5 miliardi per portare la fibra in 7,5 milioni di case. Eof sarà un operatore wholesale only. Realizzazione rete aperta ad altri operatori

Pubblicato il 23 Mar 2016

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Un piano da 2,5 miliardi per portare la fibra ottica in 224 città. Più nel dettaglio per cablare 7,5 milioni di case. Enel spinge l’acceleratore sulla banda ultralarga e presenta ufficialmente il progetto che sarà portato avantoi da Enel Open Fiber (Eof), la società creata ad hoc a dicembre scorso e capitanata da Tommaso Pompei per realizzare e gestire infrastrutture in fibra ottica. Il piano strategico – esaminato e condiviso dal Cda di Enel riunitosi ieri sotto la presidenza di Patrizia Grieco per l’approvazione dei conti 2015- vedrà l’azienda impegnata in una roadmap a “tappe” che coinvolgerà le aree A e B, ossia quelle nere ad alta appetibilità di mercato.

L’azienda ha deciso invece di non andare nelle aree C e D, quelle a fallimento di mercato. L”Enel Open Fiber si sta muovendo sulle aree di mercato A e B perché in quelle di fallimento di mercato C e D il governo lancerà aste competitive attraverso Infratel. Eof non investirà in quelle aree ma potrebbe partecipare alle aste per i servizi”, puntualizza l’Ad di Enel Francesco Starace. “Il ritorno sugli investimenti per la fibra ottica nelle aree A e B sarà una percentuale nella parte alta a due cifre e in quella bassa a una cifra”, puntualizza l’Ad. “Enel Open Fiber nell’arco di tre o quattro anni potrebbe raggiungere un ebitda di circa 250 milioni di euro”.

E un ritorno ci sarà anche per il Paese, ci tiene a puntualizzare Starace: “Cercare di posare la banda ultralarga nelle 224 città del piano Enel, senza sfruttare la rete elettrica, costerebbe almeno 3 miliardi rispetto ai 2,5 previsti dalla società. Non avremmo mai pensato di realizzare questo senza usare la nostra rete elettrica, non l’avremmo fatto. E poi chiunque cerchi di farlo senza usare la nostra rete spenderebbe almeno 3 miliardi, senza calcolare l’installazione dei contatori”. In sintesi “La definizione del piano strategico di Enel Open Fiber è un importante passo avanti per la realizzazione degli obiettivi previsti dall’Agenda Digitale Europea e dalla Strategia Italiana per la banda ultralarga”.

La fibra arriverà direttamente a “domicilio” – Ftth la tecnologia scelta – ed Eof opererà in modalità wholesale only, realizzando quindi l’infrastruttura che sarà poi “accesa” dagli operatori di Tlc. “Passare la fibra attraverso la nostra rete elettrica, che arriva nelle aziende e nelle case di 32 milioni di italiani, consente una copertura capillare del territorio nazionale a costi competitivi, creando valore per Enel e per tutti gli operatori che vorranno usufruire di questa nuova importante infrastruttura”, commenta Starace. Il piano di realizzazione della rete, puntualizza l’azienda, sarà aperto alla partecipazione di altri investitori.

Il Consiglio di Amministrazione di Enel ha inoltre condiviso la lettera d’intenti tra Enel Open Fiber, Vodafone e Wind, “finalizzata, attraverso una serie di passi successivi, a definire una partnership strategica e commerciale per lo sviluppo della rete di telecomunicazioni a banda ultralarga sul territorio nazionale”.

“Il piano per la rete a banda ultralarga di Enel non comporterà sovrapposizioni con la rete che sta realizzando Metroweb ma forse potrebbe essercene qualcuna con Telecom – puntualizza Starace -. Non ci sono sovrapposizioni con Metroweb e non ci saranno. Potrebbe esserci qualche sovrapposizione con Telecom ma non sono in grado di dire quali perchè un programma da 1000 città è più una dichiarazione d’intenti che un piano dettagliato”. In ogni caso “penso che ci integreremo con Telecom perché noi andiamo casa per casa”.

In dettaglio Enel conta su 2mila cabine primarie (quelle che trasformano la corrente da alta tensione in media tensione), ben 450mila cabine secondarie (che consentono di passare dalla media alla bassa tensione), oltre un milione di cassette stradali intermedie (quelle che ci forniscono la “220” che ci arriva in casa), le più vicine agli edifici. Ed è proprio dalle cabine o dalle “cassette” che sarà “tirata” la fibra fino al building o direttamente negli appartamenti dotati di contatori al proprio interno.

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