“La bioinformatica sta aprendo nuovi scenari davvero emozionanti. Si stanno sviluppando tecniche che rendono sempre più facile il sequenziamento del Dna, tanto che possiamo mettere a confronto il genoma delle cellule sane con quello delle cellule tumorali studiando le differenze nei più minimi dettagli”.
Secondo Tomas Lindahl, premio Nobel per la Chimica 2015, la lotta ai tumori potrebbe presto diventare 2.0. L’esperto, ospite dell’Ifom (Istituto Firc di oncologia molecolare) di cui presiede il comitato scientifico, ha spiegato di ritenere lo sviluppo tecnologico un passo importante verso la medicina personalizzata: “Ogni individuo è diverso dagli altri ed è importante che si possa fare una diagnosi ‘su misura’ in modo da prevedere quali terapie saranno più efficaci su ciascun paziente. La ricerca si sta già muovendo in questa direzione, ma nell’arco di pochi anni la questione diventerà sempre più cruciale”.
Alla base di questo grande fermento ci sono le nuove tecniche di sequenziamento del Dna e i super computer capaci di gestire e analizzare i Big Data. Nuove frontiere hi-tech che costituiranno una componente fondamentale per la ricerca e la lotta ai tumori. “È un momento di grande fermento nella ricerca medica, condurre questo tipo di studi è davvero entusiasmante – aggiunge Lindahl – Se potessi tornare giovane oggi, non esiterei un attimo a scegliere di nuovo questa professione”.