persone e quindi cercherò di sintetizzare la questione: c'è
un processo in corso, lasciamo che questo processo vada avanti e
che ci siano i confronti necessari in questi casi''. Lo
ha detto il presidente di Telecom Italia, Gabriele Galateri di
Genola, parlando dei 3.700 esuberi previsti entro il 2011, nel
corso del suo intervento tenuto oggi a Bari ad un convegno
sull'innovazione del Web in Italia.
Parlando delle strategie di Telecom Italia Galateri ha precisato
che l'azienda proviene da una situazione di ex monopolio.
"E la trasformazione da monopolio a mercato, anche per
volontà del regolatore che ci impone di cedere quote di mercato
ad altri concorrenti, va nella direzione di una ristrutturazione
di alcune aree della nostra attività''.
In questo contesto ''produttività e competitività nel
nostro mondo non sono una scelta, ma sono un must”. “Dobbiamo
avere – ha spiegato – una azienda che sia 'on the edge'
dell'efficienza e della competitività''.
''Credo – ha rilevato – che non bisogna spaventarsi, ma
avere fiducia nel fatto che ci siano questi trend inevitabili di
ristrutturazione; trend che, tra l'altro, hanno interessato
tutti gli ex monopolisti, anche di altri settori''.
“L’importante è poi consentire lo sviluppo delle attività
limitrofe – ha ribadito -. Quindi questa famosa banda larga che
è un mondo di opportunità da tutti i punti di vista,
infrastrutturali e di servizi, va lanciata''.
''Non voglio citare i famosi 800 milioni di euro – ha
sottolineato – ma non si può programmare lo sviluppo e poi
fermarlo. Perché il sistema diventa sbilanciato ed è molto
delicato gestirlo''.
Non è un polemica – ha precisato – anche perché in passato mi
''sono state giustamente fatte presenti alcune priorità
che il Paese aveva in quel momento, e alle quali non posso essere
indifferente''. ''Dico oltretutto – ha concluso –
che non è tutto bloccato e che il ministero dello Sviluppo
economico sta facendo accordi con Regioni, Province e Comuni per
trovare un modo di completare il digital divide''.
E' previsto per domani pomeriggio l'incontro tra governo
e parti sociali per discutere dei tagli (in totale sono 6800) che
la società intende effettuare da qui al 2012.