Nasce Tim Academy: “La contaminazione dei saperi sarà il nostro patrimonio strategico”

Telecom Italia presenta a Roma la nuova piattaforma open per la formazione. Prevista l’apertura di 17 sedi fisiche in tutta Italia. Sirolli (Tim People Value) a CorCom: “Ecco come diffonderemo la cultura digitale all’interno del Gruppo”

Pubblicato il 05 Apr 2016

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Sviluppare e diffondere nuove competenze, contaminare i saperi di realtà diverse, coinvolgere nuovi talenti e proseguire in un percorso strategico di trasformazione digitale. Sono questi gli obiettivi alla base del lancio di Tim Academy, la nuova piattaforma ideata da Telecom Italia per la formazione dei dipendenti del Gruppo, presentata oggi a Roma.

Un progetto basato su un portale “connesso” che offrirà corsi online tramite virtual learning, open meeting, web training e gamification. Ma anche momenti di networking da realizzare tramite hackathon, think thank, workshop e seminari. Tutto con uno scopo ben preciso: creare concrete opportunità di innovazione tecnologica e di business, facendo leva sull’aggiornamento professionale, lo scambio di know-how e la contaminazione di idee e lavoro. Il nuovo progetto per la formazione di People Value, la divisione HR di Telecom, punterà anche sulla presenza di luoghi fisici, con l’apertura di 17 sedi di Tim Academy sparse in tutta Italia entro la fine dell’anno: la sede centrale sarà a Roma, mentre 2 delle 17 previste apriranno a Firenze e Napoli a inizio estate.

Crediamo che gli spazi fisici siano ancora molto importanti. Il digitale aiuta a raggiungere molte persone in poco tempo e costituisce un asset core di Tim Academy – spiega Ida Sirolli, responsabile Research & Education People Value di Tim, intervistata da CorCom -. Ma non dobbiamo dimenticarci dell’importanza del contatto fisico, che costituisce un momento fondamentale per lo scambio di conoscenza tra le persone”. Un’iniziativa che vedrà il coinvolgimento diretto di università (“Sono in fase di definizione degli accordi quadro con due importanti atenei italiani”, rivela Sirolli), centri di ricerca, altre aziende partner del Gruppo e le startup di Tim #WCap: player del mercato e partner pubblici con i quali la telco italiana vuole spingere il proprio capitale umano verso l’acquisizione delle skill digitali del futuro.

Sirolli, come nasce Tim Academy?

L’iniziativa nasce all’interno della people stategy di Tim, che portiamo avanti già da 3 anni e con la quale abbiamo previsto un change management in tutto l’ambito delle risorse umane. Si tratta del risultato di 18 mesi di lavoro, realizzato con una community di 100 colleghi e con il supporto di partner esterni. Presentiamo oggi un nuovo modello per affrontare l’ acquisizione , la gestione e la creazione delle competenze di Tim. La nuova corporate university si basa sul concetto di condivisione della conoscenza a supporto della strategia aziendale, per aiutare l’intera organizzazione ad acquisire competenze nuove, soprattutto quelle digitali, da portare all’interno e diffonderle fra i nostri oltre 50mila dipendenti.

Avvieremo un Osservatorio sulle competenze, per monitorare l’evoluzione delle competenze e del mercato del lavoro, e abbiamo definito un modello di partnership con alcuni importanti atenei italiani, anche per fare ricerca congiunta. Oggi presentiamo una piattaforma open gratuita, che nei prossimi mesi ospiterà webinar, open meeting e incontri in presenza. Apriamo contestualmente una piattaforma social per lo scambio di know-how e la sua diffusione all’interno della community di Tim. Avremo anche sedi fisiche, 17 su tutto il territorio italiano: le prime le apriremo a giugno a Firenze e Napoli, le altre nei mesi successivi entro ottobre tra cui quella centrale che sarà a Roma.

Come sarà composto il corpo docente?

La faculty sarà composta da una trentina docenti full time, ossia i social digital educator che abbiamo formato negli ultimi mesi, ma anche da un centinaio di colleghi chiamati come esperti, testimonial e docenti su alcune tematiche specifiche.

Dal punto di vista dei contenuti offerti dalla piattaforma, c’è qualche segmento dell’universo digitale che prediligerete?

Utilizzeremo un approccio a 360° per diffondere la cultura digitale all’interno del Gruppo, ma ci sono comunque degli affondi molto specifici che stiamo facendo per generare nuove competenze, come ad esempio su Big data, Internet of Things, cybersecurity e media management.

Sarà possibile fruire dei contenuti anche in mobilità?

Assolutamente sì. Abbiamo sviluppato una piattaforma in cloud accessibile anche da mobile e il 50% dei contenuti che da oggi rendiamo disponibile sarà accessibile anche da smartphone e tablet.

Avete intenzione di arrivare ad un modello full-digital o ritenete comunque importante avere degli spazi fisici?

Gli strumenti digitali aiutano a raggiungere molte persone e ad accorciare i tempi, sicuramente parliamo di un asset core di Tim Academy. Ma non dobbiamo dimenticarci dell’importanza del contatto fisico, che favorisce lo scambio diretto di conoscenza tra le persone. Per questo punteremo anche su sedi fisiche, riadattando locali di proprietà del Gruppo con un concept nuovo.

Che tipi di accordi avete preso con le università?

Andremo a definire degli accordi quadro, che vadano al di là delle singole iniziative e che ci permettano di creare rapporti solidi per il futuro. Stiamo trattando con importanti realtà del mondo accademico e annunceremo presto importanti novità. Ma stringeremo accordi anche con i fornitori, i vendor e il nostro ecosistema delle startup, con le quali stiamo già collaborando e alle quali metteremo a disposizione la piattaforma dalla fine dell’anno, aprendola così anche verso l’esterno.

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