Entrerà nel vivo il prossimo 12 aprile l’evento che porterà alla creazione della nuova Rai. Per quel giorno sono convocati all’Auditorium Parco della Musica i 16 tavoli tecnici che affronteranno la consultazione pubblica sul servizio pubblico, promossa da Palazzo Chigi e dal ministero dello Sviluppo economico. L’obiettivo è raccogliere idee, suggerimenti e proposte sul futuro della tv pubblica, in vista dell’affidamento della nuova concessione che il governo intende rinnovare in esclusiva alla Rai per i prossimi dieci anni.
La vecchia scadrà infatti il 6 maggio, anche se il termine sarà prorogato di qualche mese per consentire una consultazione ampia e aperta anche ai normali cittadini tramite un questionario online. Discussioni e approfondimenti fortemente voluti dal sottosegretario alle Telecomunicazioni Antonello Giacomelli per allineare l’Italia alle best practice dei servizi pubblici europei, con un occhio particolare al modello Bbc, che più di un anno fa ha avviato un forte dibattito pubblico per il rinnovo della royal charter, in scadenza quest’anno come per la Rai.
La consultazione si svolgerà in 3 fasi, partendo il 12 aprile con il coinvolgimento delle associazioni e degli organismi che il Mise considera gli stakeholder del servizio (un fronte molto ampio e sfaccettato di oltre 70 soggetti). Saranno presenti ovviamente i produttori, gli autori e anche i direttori dell’Ansa, di Prima Comunicazione e di Wired che hanno deciso di aderire all’iniziativa.
I 16 tavoli tecnici che si riuniranno il 12 aprile saranno poi articolati su quattro macroaree: il digitale, il sistema Italia, l’industria creativa e la società italiana. Dalla giornata di lavori usciranno quattro documenti distinti, che saranno utilizzati per elaborare le domande per il questionario della consultazione online. Quest’ultimo resterà sul sito del governo per 45 giorni, tra maggio e giugno, sarà accessibile a chiunque voglia esprimere la propria opinione e i propri suggerimento sulla Rai del futuro. Sarà infine il Mise a riassumere i risultati in un documento finale, che fornirà la base per definire lo schema della nuova convenzione Stato-Rai che dovrà poi essere discussa e approvata dal Parlamento.