La “General data protection regulation” (Gdpr), il nuovo regolamento europeo sulla Protezione dei dati sui cui a metà dicembre si è raggiunto l’accordo al comitato delegato dal Parlamento europeo, arriverà domani all’esame del Consiglio dell’UE, per poi passare all’approvazione dei testi definitivi da parte al Parlamento Ue forse già nel corso delle sessioni plenarie in agenda dall’11 al 14 aprile 2016. Lo dice Federprivacy in una nota. “E’ stato un percorso tortuoso quello che ha infine accesso il semaforo verde sul Regolamento Privacy UE – si legge – che ha superato la situazione di impasse più critica grazie anche alle rivelazioni di Edward Snowden sul programma Prism, che hanno di fatto convinto i deputati a premere il piede sull’acceleratore per portare a termine la riforma”.
Uno degli obiettivi più ambiziosi del nuovo pacchetto sulla protezione dei dati, secondo l’associazione, è quello di creare le condizioni per il Mercato unico digitale in Europa, che secondo le stime della Commissione potrà creare 3,8 milioni di nuovi posti di lavoro, e un giro d’affari per l’area UE di almeno 415 miliardi di euro all’anno.
La posta in gioco è in effetti talmente alta da motivare gli oltre 4 mila emendamenti che per mesi avevano ingolfato il Parlamento nel processo legislativo della nuova normativa comunitaria sulla privacy, prosegue Federprivacy, registrando la più grande attività di lobby da quando è stata istituita l’Unione Europea, “con la finora indiscussa supremazia dei giganti del web americani messa ora a repentaglio dalle nuove e più stringenti regole sulla protezione dei dati personali”.
Una volta che il pacchetto di norme sarà stato approvato dal Parlamento europeo, sottolinea la nota, le aziende pubbliche e private avranno due anni di tempo per adeguarsi.
Sul tema il giurista Franco Pizzetti, che è stato per sette anni presidente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali, ha pubblicato di recente il volume “Privacy e il diritto europeo alla protezione dei dati personali, dalla Direttiva 95/46 al nuovo Regolamento europeo”, che ha tra i suoi obiettivi quello di mettere a fuoco il diritto europeo alla protezione dei dati personali come diritto fondamentale della persona, e di fornire gli strumenti per il confronto tra il diritto europeo esistente, basato sulle Direttive, col nuovo regolamento. L’arrivo delle nuove norme, infatti, sarà un punto di svolta – ricostruisce Federprivacy – con il passaggio da un sistema basato su direttive di armonizzazione e legislazioni nazionali di attuazione a un regolamento di immediata applicazione in tutti gli Stati membri, con regole certe per fenomeni che all’epoca della Direttiva 95/46 non erano nemmeno all’orizzonte e per anticipare, per quanto possibile, una normativa adeguata anche all’imminente futuro.