RAPPORTO CORPORATE CITIZENSHIP

Accenture, sprint Csr: “Formeremo oltre 3 milioni di persone entro il 2020”

La multinazionale di consulenza chiude il 2015 con 841 milioni di dollari investiti sullo sviluppo di nuove competenze con oltre 375mila ore erogate in Italia. Per i prossimi 4 anni focus su innovazione digitale, supporto all’occupazione e convergenza profit-no profit

Pubblicato il 08 Apr 2016

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Fornire entro il 2020 a oltre 3 milioni di persone, in tutto il mondo, le competenze necessarie per ottenere un lavoro o avviare un’attività. È questo l’obiettivo che si è posta Accenture, multinazionale di consulenza di direzione, servizi tecnologici e outsourcing, accelerando il proprio impegno nella responsabilità sociale attraverso il programma globale Skills to Succeed. Un’iniziativa che dal 2011 ha già formato oltre 1,2 milioni di persone con il know-how necessario per trovare un posto di lavoro e sviluppare competenze imprenditoriali. Per raggiungere l’ambizioso obiettivo citato prima, in Italia la compagnia opera insieme alla Fondazione Italiana Accenture, promuovendo un modello di Corporate Social Responsability innovativo e distintivo, che unisce ai tratti tradizionali della Responsabilità Sociale le caratteristiche differenzianti del proprio operare sul mercato. In primis impegnando nei progetti CSR le proprie professionalità e competenze con l’obiettivo di generare occupazione e contribuire allo sviluppo della collettività e del territorio.

L’impegno nella formazione di Accenture nel Belpaese è testimoniato dai numeri: oltre 375mila ore di formazione erogate nel 2015 al personale italiano. A livello globale sono stati investiti 841 milioni di dollari in progetti di sviluppo per i propri collaboratori, contribuendo ad offrire un totale di 15 milioni di ore di formazione in aula e digitale, con una media di 46 ore per dipendente. Numeri utili, nella vision di Accenture, a creare un ambiente dove ciascuno possa perseguire il proprio talento e successo professionale e personale, in un contesto in cui la parità di genere sia completa tanto nell’ambiente di lavoro, quanto nelle modalità di trattamento economico. Non a caso, i programmi di assunzione di Accenture in Italia puntano a raggiungere il 40% dei neoassunti donne entro il 2017, innalzando la media attuale del 35%).

Tutti interventi guidati da alcune direttrici, come il supporto all’occupazione, con la creazione di diversi progetti che contribuiscono a formare alle competenze digitali per facilitare i giovani all’ingresso nel mondo del lavoro e per accompagnare il reinserimento lavorativo di persone con disabilità. O ancora fare innovazione digitale, attraverso la piattaforma ideaTRE60, che permette di aggregare le migliori idee innovative per il sociale e di trasformarle in realtà, selezionando quelle basate su un’idea di business orientata all’uso delle tecnologie digitali. Ma anche convergenza fra profit e non profit, promuovendo la nascita di nuovi modelli collaborativi tra aziende, pubblica amministrazione e ONG/terzo settore per la creazione di iniziative con un approccio d’impresa e con una forte attenzione alla sostenibilità economica.

Tra i progetti realizzati in Italia rientrano la “Palestra delle professioni digitali”, che forma giovani disoccupati o inoccupati laureati per le professioni digitali, “Job Stations”, che trasforma storie di disagio in risorse per l’individuo, integrando persone con disagio psichico in un contesto lavorativo inclusivo, e “Trame di Lunigiana – Vivi la terra dei cento castelli” progetto di valorizzazione del territorio della Lunigiana vincitore del concorso ‘ARS’, lanciato sulla piattaforma digitale ideaTRE60.

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