Netflix non ha paura della nuova alleanza Mediaset–Vivendi. Parola di Reed Hastings, fondatore del colosso americano dell’on demand, che in un’intervista a La Stampa ostenta sicurezza a pochi giorni di distanza dall’annuncio del deal chiuso dal Gruppo di Cologno Monzese e la media company francese.
“È indubbio che la concorrenza sia spietata e stia facendo di tutto per creare un palinsesto interessante ma noi siamo Netflix – dichiara Hastings –. Siamo contenti che ci sia tanta gente che spende tempo per discutere su di noi. La mia risposta è che da voi stiamo investendo molto e producendo una serie che sarà un successo”. Il numero uno di Netflix si riferisce a Suburra, la serie tv che sarà prodotta da Cattleya in tandem con la Rai, in uscita sulla piattaforma on demand nel 2017. Hastings non esita a definirla “epica”, anche se quanto interpellato sui numeri si limita a un “non posso rispondere”.
La nuova alleanza Mediaset-Vivendi punterà sulla produzione di contenuti originali, che Netflix ha già iniziato a fare con serie di successo come House of Cards e Orange is the new Black. In realtà i diritti di distribuzione per l’Italia di queste due produzioni originali sono stati venduti rispettivamente a Sky e Infinity, la piattaforma on demand di Mediaset. Una mossa di cui Hastings sembra essersi pentito: “Purtroppo House of Cards rimarrà fuori dal nostro bouquet italiano ma ci stiamo lavorando – ammette al quotidiano torinese – mentre per Orange is the new Black almeno la quarta stagione la trasmetteremo anche noi”.
Attualmente i 200mila abbonati di Netflix soddisfano il fondatore dell’over the top made in Usa, che parla di risultati “in linea con le attese”. Ma, naturalmente, l’obiettivo è crescere velocemente e per far ciò al ricetta c’è già: “Il lavoro sulle tecnologie e sui contenuti dovrebbe portarci al raggiungimento degli obiettivi”, ossia arrivare entro il 2022 in un terzo delle case italiane.
Allargando lo sguardo oltre i confini italiani, Netflix punta poi ad espandersi ancora specialmente in Oriente: “Saremo felici quando arriveremo anche in Cina. Ci stiamo impegnando al massimo ma è un Paese molto complicato per la questione legata alle licenze”.