SEMPLIFICAZIONE

Fatturazione elettronica, nessun obbligo per il B2B

I privati che non si adegueranno all’online dovranno però affrontare un costo maggiore in termini di adempimenti burocratici. Il viceministro all’Economica Enrico Zanetti: “Si dovranno inviare i dati in una sorta di elenco clienti-fornitori rafforzato”

Pubblicato il 13 Apr 2016

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La fatturazione elettronica nelle operazioni Business to business non sarà obbligatoria, ma per incentivarla chi sceglierà il sistema tradizionale avrà da pagare un costo in più in termini di adempimenti burocratici: dovrà infatti mandare tutti i dati sull’operazione, in una sorta di elenco clienti-fornitori “rafforzato”, stando alla definizione data ieri da Enrico Zanetti, Viceministro all’Economia, durante il convegno sulle prospettive del sistema fiscale organizzato dalla commissione di vigilanza sull’anagrafe tributaria.

Zanetti conferma in questo modo gli orientamenti del Governo che erano già emersi nei giorni scorsi, quando si era parlato, per gli interventi fiscali per spingere tutte le aziende alla fatturazione elettronica, di un sistema incentivante che avrebbe potuto comprendere misure come crediti d’imposta o altri strumenti a vantaggio delle imprese.

Il 2016 si presenta così – dopo il successo dell’applicazione della fatturazione elettronica da e verso la PA – come l’anno della fatturazione elettronica tra privati. I dati saranno immediatamente disponibili sui server dell’Agenzia delle Entrate e i controlli fiscali potranno essere effettuati da remoto, con un notevole risparmio, in termini di tempo, risorse e denaro.

Se il progetto funziona, la stima minima è di 3-4 miliardi, un bel recupero – aveva dichiarato in una recente intervista il sottosegretario all’economia Luigi Casero – Nel migliore scenario, una decina. Pensiamo di intervenire con un nuovo decreto correttivo di quello attuativo della delega fiscale”.

Secondo uno studio del Gruppo Cmt, grazie alla fatturazione elettronica le aziende risparmierebbero fino al 60% dei costi sostenuti in passato per la contabilità.

“Riteniamo che estendere i benefici dalla PA alle imprese private sia un passo strategico per l’evoluzione digitale dell’Italia, un appuntamento che non possiamo più rinviare – dice Pablo Pellegrini, Document Management, Workflow & Services Division Manager di SB Italia – Noi siamo pronti: abbiamo già attivato servizi specifici, che portano concreti vantaggi alle imprese. Per questo motivo, auspichiamo da parte del governo l’adozione sin da subito di incentivi tangibili e importanti a favore di tutte quelle aziende che decideranno di fatturare elettronicamente”.

Da Aprile 2015, in Italia è diventata obbligatoria la fatturazione elettronica per l’intero settore del cosiddetto “Business to Government”, ovvero tutti i rapporti che si instaurano tra Pubblica Amministrazione e imprese. I numeri parlano chiaro: sono più di 14 milioni le fatture elettroniche inviate al Sistema di Interscambio Sogei nei primi 14 mesi dall’entrata in vigore dell’obbligo, con una media di 60 mila fatture al giorno destinate a oltre 22.700 PA.

L’estensione di questo sistema al mondo delle aziende private ha diversi obiettivi, tra cui combattere l’evasione fiscale, migliorando la tracciabilità di tutte le operazioni, diminuire la burocrazia e semplificare i controlli, che da fisici diventeranno sempre di più “remoti”.

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