LA CRISI

Ict e formazione contro la crisi del call center: governo propone un fondo ad hoc

Il viceministro Bellanova annuncia la disponibilità a prevedere risorse per facilitare la digitalizzazione delle aziende e stabilizzare l’occupazione. Intanto Almaviva incontra i sindacati che chiedono la revoca dei 3mila licenziamenti

Pubblicato il 18 Apr 2016

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Un fondo per l’innovazione per abbinare tecnologia e formazione, per arrivare alla digitalizzazione delle aziende e rendere più stabile l’occupazione. E’ questa la proposta che il governo ha messo sul tavolo del confronto sui call center oggi al secondo round convocato al Mise anche per presentare le verifiche svolte per contrastare le delocalizzazioni, dando appuntamento alle parti sociali per il prossimo 17 giugno.

A guidare l’incontro il viceministro allo Sviluppo, Teresa Bellanova che alle parti sociali ha illustrato l’emendamento al ddl Concorrenza con cui inasprire le sanzioni già previste contro le delocalizzazioni, in cui sono state individuate le competenze dei ministeri sulla comunicazione e sulla comminazione delle sanzioni in caso di mancata informazione al cittadino sull’ubicazione, in un paese extra Ue, del call center. Da parte del governo, intanto, prosegue il monitoraggio sui numeri, al momento ne sono stati vagliati 316 numeri.

”Stiamo cercando di dare soluzioni a un settore che ha una grande complessità”, spiega Bellanova per la quale “è troppo semplice dare tutta la responsabilità alle imprese committenti, dobbiamo guardare al complesso dei problemi”. Anche per questo, prosegue, “abbiamo istituito un coordinamento permanente. Dobbiamo investire nell’innovazione anche nell’ottica di ridurre gli esuberi dove sono stati dichiarati”. Quanto alle difficoltà immediate “a sostegno c’è lo strumento dei contratti di solidarietà oltre a 11 milioni per la cassa integrazione che servono a coprire per il 2017”, conclude.

Intanto oggi, nella sede di Unindustria, a Roma, l’incontro tra i vertici di Almaviva Contact e i sindacati sul piano da 2.988 esuberi annunciati dal gruppo a Palermo (1.670), Roma (918) e Napoli (400). Secondo quanto si apprende, i sindacati all’azienda chiederanno di revocare l’apertura delle procedure di licenziamento collettivo nei tre call center in crisi e ricorrere ai contratti di solidarietà in tutte le sedi del gruppo. L’azienda ha fissato una riunione con i sindacati anche per domani sempre nella sede romana degli industriali. Stamattina al ministero dello Sviluppo economico, invece, il governo ha incontrato i sindacati per discutere più in generale della crisi del settore dei call center. L’incontro era in programma da tempo. Sulla crisi Almaviva il governo mercoledì scorso ha incontrato sempre al Mise le parti sociali; in quell’occasione il vice ministro Teresa Bellanova ha chiesto ad Almaviva di revocare i licenziamenti; la riunione si è conclusa con la convocazione per il 20 aprile di un nuovo incontro tra governo e parti sociali.

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