Purificare l’acqua contaminata, produrre energia elettrica e fornire una connessione Internet alle comunità più bisognose. Sono questi gli obiettivi dell’ultimo progetto lanciato da Watly, startup italo-spagnola, che per finanziarlo ha lanciato una campagna di crowdfunding su Indiegogo. L’azienda mira a portare l’Internet of Things in luoghi dove mancano Internet e i beni primari, sviluppando la versione 3.0 del computer termodinamico Watly per fornire contemporaneamente acqua, energia e connettività a 3mila persone ogni giorno per almeno 15 anni.
I donatori più generosi avranno la possibilità di unirsi al team di Watly in Africa e participare al documentario di Discovery Channel che seguirà il processo di messa in funzione della tecnologia. Altri sostenitori della campagna potranno visitare la fabbrica di Watly in Italia e assistere alla costruzione della macchina o alla stampa 3D del modello di Watly. Infine, altri sostenitori avranno il loro nome inciso sulla macchina Watly 3.0 come segno di riconoscenza per chi ha contribuito a trasformare il progetto in realtà. La campagna su Indiegogo si è aperta giovedì 7 aprile e terminerà alla fine del mese.
“Il nostro obiettivo è di migliorare lo standard di vita per il maggior numero di gente bisognosa nel mondo. Con l’erogazione di acqua pulita e la fornitura di energia elettrica e connettività, vogliamo mettere le comunità più povere nella condizione di poter esprimere il loro potenziale – spiega il ceo di Watly Marco Attisani -. Fornendo tre funzioni fondamentali per lo sviluppo della vita, Watly consente alle persone la possibilità di dedicarsi all’istruzione, allo sviluppo di se stessi e all’attivita economica. A differenze della donazioni, che hanno un carattere per lo più estemporaneo, la nostra vuole essere una soluzione definitiva ai problemi che affliggono le comunità più deboli”.
Watly ha già avuto un primo riconoscimento del suo potenziale trasformativo dall’Unione Europea, assicurandosi il premio Horizon 2020 e un finanziamento di circa 2 milioni di euro con il quale è stato costruito il modello pre-industriale Watly 2.0. Proprio il successo di questa soluzione, che ha permesso già agli abitanti del villaggio di Abenta in Ghana di bere acqua potabile prodotta dalla macchina, ha spinto la società a costruirne una versione avanzata che possa avere un ciclo di vitaq di almeno 15 anni e che riesca a ridurre la quantità di emissioni di gas serra fino a 1.000 tonnellate, pari a 2.500 barili di petrolio.