LA VERTENZA

Almaviva, si tratta su flessibilità e solidarietà

Questi i nodi della trattativa tra azienda e sindacati per trovare una soluzione ai 3mila tagli. Il viceministro Bellanova: “Se le parti raggiungono un’intesa, il governo si impegna ad un monitoraggio mensile dell’accordo”

Pubblicato il 20 Apr 2016

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Flessibilità e solidarietà: sono questi i due punti chiave su Almaviva e sindacati stanno cercando di trovare un accordo sui 3mila tagli annunciati dall’azienda. Lo dice a CorCom, Salvo Ugliarolo segretario generale della Uilcom.

Il governo, per bocca del viceministro Bellanova, “aveva chiesto il ritiro della procedura di mobilità per 2988 persone, nuovi contratti di solidarietà per sei mesi su tutti i siti dell’azienda senza superare le attuali percentuali di utilizzo, nessun trasferimento di commesse nel periodo di durata dell’ammortizzatore sociale da una sede all’altra”, spiega il sindacalista.

“Se le parti raggiungono un’intesa, il governo si impegna ad un monitoraggio mensile dell’accordo- aveva detto il viceministro Bellanova – Ci siamo seduti intorno a questo tavolo per chiudere positivamente. Noi stiamo facendo la nostra parte. Ci siamo già impegnati con un emendamento al ddl Concorrenza che inasprisce le sanzioni del 24 bis contro le delocalizzazioni, continueremo ad usare la nostra moral suasion con le aziende committenti, così come faremo tutte le verifiche sulle aziende appaltanti. Le risorse dello Stato devono dare prospettiva e stabilità al lavoro”.

Almaviva ha accolto le proposte del governo. “Le proposte di soluzione del Governo sulla situazione di AlmavivA Contact sono state presentate e argomentate pubblicamente – fa sapere l’azienda – Un percorso accompagnato da nuovi contratti di solidarietà per sei mesi”.

La proposta di Almaviva è differente da quella avanzata dal governo, al momento non ci sono i presupposti per arrivare ad alcun accordo– dice Maurizio Rosso della Slc Cgil di Palermo – “Per noi è fondamentale che ci sia un equilibrio nella ripartizione della solidarietà tra le sedi del gruppo e che non si attuino spostamenti di volumi e di commesse”. “Siamo pronti ad andare ad avanti ad oltranza – aggiunge – per trovare delle soluzioni per mettere riparo anche dopo novembre i 2.988 lavoratori a rischio licenziamento di Palermo, Roma e Napoli”.

La proposta di Almaviva sulla solidarietà non è in linea con la posizione espressa dal governo anzi contiene condizioni peggiori per i lavoratori – sottolineano Francesco Assisi e Eliana Puma della Fistel Cisl di Palermo-Trapani – Il governo aveva chiesto ad Almaviva di prorogare i contratti di solidarietà vigenti e alle condizioni vigenti, invece, Almaviva chiede più flessibilità e condizioni economiche peggiorative”. Domani e venerdì a Palermo i lavoratori si riuniranno in assemblea.

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