Telefonica avrebbe assunto uno studio legale per studiare la
possibilità e le modalità di un’eventuale sciogliemento della
joint venture brasiliana con Portugal Telecom, dopo il fallimento
dei negoziati per acquisire la quota dei portoghesi e il controllo
dell’operatore mobile Vivo. Lo afferma una fonte vicina alla
situazione sentita da Total Telecom.
Lo studio legale sarebbe l’olandese De Brauw Blackstone
Westbroek, che dovrà esplorare come chiudere l’avventura di
Brasilcel (che ha sede legale proprio nei Paesi Bassi), la scatola
di controllo che detiene il 60% di Vivo. Lo stesso studio legale ha
fornito consulenza a Telefonica e Pt quando la joint venture venne
stipulata, all’inizio degli anni 2000.
Secondo la stessa fonte, la disputa tra le due partner, dopo il
rifiuto di Pt di accettare la proposta di Telefonica e
l’abbandono di quest’ultima della sua ultima offerta, pari a
7,15 miliardi di euro, sarà probabilmente decisa in tribunale. Vi
sarebbero due possibilità: ciascuna delle compagnie riceve metà
delle azioni che Brasilcel ha in Vivo oppure le azioni vengono
vendute all’azienda che offre di più. La fonte sostiene che il
vero ostacolo ai negoziati tra Pt e Telefonica è stato il governo
portoghese: senza il suo veto, l’accordo si sarebbe senz’altro
raggiunto.
Sicuramente la tenacia con cui il gruppo guidato da Cesar Alierta
persegue la sua strategia brasiliana, cercando una sentenza del
tribunale internazionale e la consulenza di uno studio legale,
dimostra quanto sia vitale per Telefonica espandersi nel Paese
sud-americano, che è in forte crescita, mentre il business
ristagna sui mercati maturi, a partire dalla Spagna.