Individuare idee innovative per il mondo bancario, che possano migliorare i servizi offerti, i modelli di gestione e il rapporto con i clienti. Con questo obiettivo Abi Lab, il Consorzio nato nel 2002 e promosso dall’Associazione Bancaria Italiana (Abi), ha lanciato la iBank Challenge. L’iniziativa, che ha preso il via lo scorso 4 aprile con l’apertura ufficiale del bando di partecipazione, si rivolge a singole persone fisiche, gruppi di giovani innovatori e micro-imprese che vogliano proporre progetti di innovazione per il settore bancario. Dalla cybersecurity ai pagamenti in mobilità, nessun segmento è escluso dalla call to action che rimarrà aperta fino al 6 giugno tramite il link web http://www.abilab.it/ibank-challenge-innovatori.
“Su input delle banche che hanno deciso di sposare questa iniziativa, abbiamo deciso di lasciare totale libertà agli innovatori – spiega a CorCom Romano Stasi, segretario generale di Abi Lab -. Così riusciamo anche a capire meglio quale sia il potenziale creativo di chi ha interesse a innovare il mondo dei servizi bancari”.
Sarà la platea di potenziali investitori rappresentata proprio dalle banche aderenti (Bnl, Banca Popolare di Milano, Intesa San Paolo, Banca Mediolanum, Gruppo Credem, Cedacri e Gruppo ICBI) a valutarle durante un evento ad hoc denominato “Idee a confronto”, individuando possibili sviluppi di mercato e sinergie per tutti i progetti presentati durante incontri one-to-one.
Parallelamente, un Comitato Valutativo composto da esperti di innovazione individuerà le 3 migliori idee dell’iBank Challenge, che riceveranno un premio in denaro: verranno assegnati 30mila euro all’idea più innovativa e 10mila euro ad altre 2 idee considerate particolarmente meritevoli.
L’iniziativa ha già raccolto l’interesse di importanti Università italiane, come il Politecnico di Milano, quello di Torino, la Bocconi e la Luiss con gli studenti pronti a mettere in campo il proprio spirito innovativo nella competizione promossa da Abi Lab. “Non ci rivolgiamo necessariamente a startup né tantomeno ad aziende già create – aggiunge Stasi -. Vogliamo semplicemente offrire una possibilità di confronto e un incentivo economico a chi ha idee in grado di migliorare l’ecosistema bancario”.