REPORT INFOCAMERE

Startup, in Italia 1.200 occupati in più negli ultimi 3 mesi 2015

Rapporto Infocamere: dipendenti delle imprese 2.0 registrate al Mise a quota 6.524, il 21,9% in più tra settembre e dicembre dello scorso anno. Ma dai bilanci 2014 risulta che quasi il 60% delle aziende innovative è in perdita

Pubblicato il 28 Apr 2016

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Quasi 1.200 dipendenti in più nelle startup italiane fra settembre e dicembre 2015. È questo il dato più interessante che emerge dal consueto Report sulle strartup innovative, come definite ai sensi del decreto legge 179/2012, elaborato da Infocamere, società consortile di informatica delle Camere di Commercio d’Italia.

Il rapporto si riferisce ai 1° trimestre 2016 ma rispetto all’occupazione le informazioni seguono le pubblicazioni dell’Inps, motivo per cui si sono fermate all’ultimo mese dello scorso anno. In ogni caso, si tratta di un aumento del 21,9% negli ultimi 3 mesi dell’anno per un totale di 6.524 persone, con la metà delle startup con dipendenti che ne impiega al massimo due. Le startup in Italia, certifica il rapporto, continuano a crescere numericamente (5.439, in aumento di 296 unità nel periodo preso in esame) con un capitale sociale complessivo pari a poco più di 277 milioni di euro, che corrisponde in media a 51mila euro a impresa (il capitale medio è caratterizzato da un aumento rispetto al trimestre precedente pari al 7,3%).

Sotto il profilo settoriale, circa il 72% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese (prevalgono produzione software e consulenza informatica, 30%; attività di R&S, 15,1%; attività dei servizi d’informazione, 8,1%), mentre il 18,8% opera nei settori dell’industria in senso stretto e il 4,2% delle startup opera nel commercio.

Le startup a prevalenza giovanile (under 35) sono 1.207, il 22,2% del totale, quasi il quadruplo rispetto alla quota delle società di capitali con prevalenza giovanile (6,4%). Le società in cui almeno un giovane è presente nella compagine societaria sono 2.108 (38,8% del totale startup, contro un rapporto del 13,1% se si considerano le società di capitali con presenza giovanile).

Dal punto di vista geografico, la Lombardia è la regione che ospita il numero maggiore di startup innovative: 1.183, pari al 21,8% del totale. Seguono l’Emilia-Romagna con 625 (11,5%), il Lazio 548 (10,1%), il Veneto 404 (7,4%) e il Piemonte 365 (6,7%). In coda alla classifica, la Basilicata con 41, il Molise con 20 e la Valle d’Aosta con 13 startup.

In valore assoluto Milano è la provincia che ospita il numero maggiore di startup innovative: 802, pari al 14,8% del totale. Seguono Roma con 475 (8,7%), Torino 273 (5%), Napoli 172 (3,2%) e Bologna 154 (2,8%). Superano le 100 startup anche le province di Firenze, Modena, Trento, Bari e Brescia.

Il valore della produzione media, calcolato sulle 2.821 startup innovative delle quali si dispone dei bilanci sull’esercizio 2014, è pari a 116mila euro. Ma tra queste, metà ha prodotto nel 2014 fino a poco più di 22mila euro. L’attivo è pari in media a circa 220mila euro a impresa, ma per la metà delle startup innovative per cui è stato possibile rilevare tale valore, esso si posiziona a poco più di 63mila euro.

Complessivamente, le startup innovative hanno registrato una produzione pari a poco più di 328 milioni di euro nel 2014 (valore calcolato sulle 2.821 imprese per le quali si dispone dei bilanci sull’esercizio), mentre il reddito operativo complessivo è negativo per poco più di 61 milioni di euro. Elevato risulta il grado di immobilizzazioni sull’attivo patrimoniale: il rapporto è pari al 29,7% (quasi cinque volte maggiore rispetto al rapporto medio delle società di capitali, 6%).

Da notare che nel 2014, prevale la quota percentuale di startup innovative che registra una perdita: 56,8% contro la restante quota (43,2%) che segnala un utile di esercizio.

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