“Partiremo dalla banda larga”: il premier Matteo Renzi in diretta con il Cnr di Pisa in occasione dell’Internet Day – per celebrare i 30 anni del primo collegamento italiano alla rete – annuncia che al Consiglio dei ministri in programmi per oggi si farà un ulteriore step per portare avanti il piano per la banda ultralarga. “Lo Stato mette i soldi, miliardi di euro, dopo tante chiacchiere si parte”, ha detto Renzi aggiungendo che “la principale infrastruttura è la banda larga e la banda larga significa arrivare almeno con 30 megabit dappertutto e con 100 mega a molte realtà. Siamo in presenza di una rivoluzione, l’Italia la vuole vivere e non subire, governare e non seguire. L’Italia riprende la bandiera e si mette in prima fila. Prendo l’impegno a fare la nostra parte come governo in una sfida che è senza colore politico ma di tutta l’Italia”.
Nel Consiglio dei ministri di oggi approderà anche il decreto per i rimborsi ai correntisti vittime del fallimento delle quattro banche. E dovrebbe essere discussa anche la nomina di Marco Carrai in qualità di consulente di Palazzo Chigi sulla cybersecurity.”Sarà un Consiglio dei ministri impegnativo e lungo”, ha spiegato il premier “ma partiremo dalla banda larga. Il bando sarà oggi al Cdm, anche se non c’è bisogno di questo passaggio”. “Ci sono le zone A, B, C e D – ha spiegato -. Nelle zone A e B non c’è bisogno dei soldi pubblici e gli operatori privati possono portare la banda larga in competizione tra di loro. Le zone C e D sono quelle un pochino più ‘sfigate”.
In merito alle gare nelle aree a fallimento di mercato è interventuto sul tema il presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi: “L’auspicio è che si possa arrivare presto a lanciare le gare per la banda ultralarga nelle aree bianche” per le quali il Cipe ha stanziato 1,6 miliardi di euro”, ha detto puntualizzando che “il gruppo è pronto a partecipare lì dove c’è la convenienza”.
Il premier Renzi ha anche aggiunto che “Internet deve creare più democrazia e partecipazione in Italia. Non possiamo permettere che ci siano cittadini di serie A e serie B, sarebbe inaccettabile, quindi dobbiamo dare accesso a chi non ha accesso agli strumenti digitali”.
“La prima cosa è che il governo semplifichi”, ha detto ancora Renzi. Spid, il sistema pubblico d’identità digitale che con un pin unico permette di accedere ai servizi della pubblica, “è il primo passo”. “Siamo partiti e possiamo fare anche meglio”. Poi, per il premier, “c’è il tema occupazione, posti di lavoro e creazione di ricchezza. Noi siamo felici per gli ultimi dati, dimostrano che il JobsAct funziona. Ma se ragioniamo da qui a 10 anni molti settori cambieranno, saranno travolti dalle tecnologie. Ma questo aprirà spazi nuovi”. “Anche l’energia – osserva – sarà trasformata dalla tecnologia, come con i nuovi contatori intelligenti di Enel che daranno lavoro a migliaia di elettricisti nei prossimi anni”. Importante anche il ruolo della Rai: “Il Dg Campo Dall’Orto ha detto cose apprezzabilissime, a lui va la gratitudine di tutti noi per gli impegni presi e per il lavoro che sta facendo, che è straordinario. Le iniziative della Rai vanno benissimo, la Rai può giocare un ruolo cruciale”.
“Noi abbiamo avuto un primato, siamo stati il quarto Paese nel mondo a collegarci con Arpanet e oggi siamo penultimi per l’home banking e ultimi per lo shopping e ancora tra gli ultimi per la banda ultralarga. Quindi, che il governo prenda questo obiettivo a partire dalla scuola credo che sia una cosa straordinaria”, ha esportato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini.
Il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina su Facebook ha detto: “Abbiamo portato la banda larga nelle nostre campagne raggiungendo oltre mezzo milione di persone, con 185mila linee abilitate e oltre 4000 km di fibra ottica installati. Fino al 2020 investiremo più di 250 milioni di euro del Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale per portare la banda ultra larga nelle zone rurali. Penso però anche ai rischi del web e alla battaglia che portiamo avanti contro l’italian sounding. Il Governo italiano c’è e il Ministero delle politiche agricole è l’unico al mondo ad avere accordi con eBay e Alibaba per rimuovere i falsi Dop e Igp dagli scaffali virtuali. La nuova frontiera è il digitale e noi siamo pronti a vincere questa sfida”.