“Estendere incentivi fiscali su investimenti pubblicitari alle radio nazionali e locali alle Tv locali”. Lo chiede Confindustria RadioTv presentando in audizione presso la prima Commissione “Affari Costituzionali” del Senato un documento sul Disegno di Legge sulla “Istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione del sostegno pubblico all’editoria, della disciplina di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti”.
“Esprimiamo un giudizio complessivamente positivo sul provvedimento” hanno detto il Presidente di Confindustria RadioTv Franco Siddi e il Vice Presidente Maurizio Giunco, Presidente dell’Associazione TV locali aderente a CRTV, a margine dell’audizione. “Sono tuttavia necessari alcuni correttivi di sistema che prevedano l’estensione degli incentivi fiscali per gli investimenti incrementali su quotidiani e periodici anche alle emittenti radiofoniche e televisive locali, analogiche o digitali, secondo criteri che premino le imprese che svolgono effettivamente attività d’informazione giornalistica. Al fine di incentivare un sistema in sofferenza occorre che il legislatore intervenga in modo equilibrato ed armonico a favore di tutti i comparti ed aree del sistema della comunicazione”.
“Nell’ambito della revisione dei principi e criteri direttivi di accesso contenuti nella delega al Governo, è inoltre importante assicurare parità di trattamento e garantire l’estensione delle misure di “welfare”previste per la gestione degli stati di crisi, risanamento e rilancio aziendale (prepensionamento dei giornalisti) a tutto il sistema dei media, evitando misure socialmente discriminatorie per chi lavora nel settore radiotelevisivo” ha commentato il Presidente di CRTV.
Quanto al contributo di solidarietà a carico degli intermediari nella raccolta pubblicitaria legati direttamente o indirettamente al sistema radiotelevisivo che alimenta il Fondo, la delegazione ha poi ribadito che resta una forte criticità in quanto interviene in una perdurante fase di difficoltà di mercato attraversata dal settore radiofonico e televisivo che propone un’offerta informativa totalmente gratuita. In altri termini se da un lato si intravedono elementi positivi, dall’altro l’intervento pubblico ricorre al prelievo sui flussi che rappresentano la principale risorsa che alimenta il settore. Nella condizione attuale della proposta l’ipotesi del prelievo appare assolutamente contraddittoria e non rapportata né al mercato né alla necessaria efficacia che nel suo complesso si propone.