Man mano che le aziende sono in tutto il mondo sempre più attente e propense a intraprendere la strada della digital transformation, senza più distinzioni di dimensioni e di settori di appartenenza, il modello open source e il concetto di “openness” diventano in misura crescente fattori trainanti di questo processo di cambiamento. Tanto che allineandosi su un set standardizzato di servizi e strumenti open source, molte aziende stanno oggi ottenendo benefici a livello di agilità e scalabilità, oltre che sul piano dei costi: entro il 2018 il 20% delle aziende avrà adottato una strategia “open source first” per tutte le nuove applicazioni sviluppate con l’approccio DevOps, e sempre entro il 2018, quasi il 45% di tutti i server consegnati nel mondo avrà caricato un sistema operativo open source. E’ quanto emerge dai dati di Idc, società specializzata in ricerche di mercato e servizi di consulenza nei settori It, Tlc e innovazione digitale.
L’adozione capillare di queste genere di tecnologie, spiega la società in una nota, sta aiutando le imprese a realizzare ecosistemi sempre più connessi ed estesi, creando nuove sfide e opportunità per i Cio e le loro organizzazioni.
Secondo Idc, così, il modello open source, adottato da un numero sempre crescente di aziende, è destinato sempre più a diventare “trainante”, per superare i vincoli del passato e affrontare con consapevolezza e capacità le regole d’innovazione dettate dalla digital economy.
“Lontani i tempi in cui si guardava all’open source solo come a un’alternativa più economica, questo mondo – spiega Idc, che al tema dedica insieme a Red Hat un evento per il 9 giugno a Milano – è diventato il punto focale dell’innovazione in molte aree software, incluse infrastrutture, sistemi, cloud e ambienti DevOps. Da una parte le distribuzioni gratuite delle community, per quelle organizzazioni IT interessate ad avere accesso diretto al codice sorgente e a tutte le ultimissime novità. Dall’altra le distribuzioni commerciali, con tutto il valore aggiunto in termini di integrazione, compatibilità, stabilità e servizi di supporto”.